domenica 19 febbraio 2012

"Sbanca la banca", il flash-mob


Al grido di "Fermiamo la rapina" e "non pagheremo il vostro debito" sit-in stamattina di fronte alla filiare "Che Banca" di Roma. "Boicottiamo le banche, portiamo via i nostri soldi"
Sabato mattina in circa 50 fra studenti, giovani precari e lavoratori abbiamo chiuso simbolicamente la prima filiale di Roma di CheBanca! (gruppo Mediobanca) di Piazza Indipendenza a Roma. Abbiamo aperto uno striscione con scritto "La crisi la paghi chi l'ha creata", esposto delle strisce con scritto "Sbanca la banca!" e "Ferma la rapina" e distribuito volantini informativi sulla crisi economica, il debito e i temi della campagna.
Una prima iniziativa simbolica per lanciare un'ampia campagna (guarda il video qui sul megafono) di indignazione contro le banche e la trappola del Dedito.
La campagna ha un duplice obiettivo: costruire un grande movimento contro le politiche di Austerity e il loro fallimento. Tagliare lo stato sociale e i salari non fa che aumentare il debito pubblico deprimendo l'economia e colpendo chi della crisi è già la prima vittima. L'unico obiettivo è quello di salvare i responsabili della crisi, le banche e la logica del profitto privato come il caso greco ci ricorda ogni giorno.
Per questo togliere i soldi alle banche, chiudendo i conti correnti, è qualcosa di più che una provocazione. E' una pratica concreta che vogliamo diffondere tra i cittadini e i movimenti sociali per sfiduciare dal basso il sistema finanziario e rivendicare una banca pubblica e democratica che persegua il bene collettivo e non le plusvalenze di borsa.
Debito e Banche sono le due facce della stessa medaglia, e noi vogliamo rivoltarle entrambe. Oggi abbiamo incontrato tanta solidarietà e condivisone tra i tassisti e gli autoferrotranvieri che sentiamo parte di quel 99% che vuole ribellarsi alla dittatura della Bce e delle banche.
Oggi è solo l'inizio di una campagna che vuole divenire movimento italiano e internazionale sulla scia degli Indignandos spagnoli e di Occupy wall street, della Rivolta Greca e della rivoluzioni del medio oriente.
Prossima tappa, la generalizzazione dello sciopero generale dei metalmeccanici il 9 marzo.

La notizia su Repubblica:

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