mercoledì 29 giugno 2011

DOMENICA TUTTE E TUTTI A CHIOMONTE

Sinistra Critica aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale No Tav di domenica 3 luglio a Chiomonte. Ieri sera una marea di persone, donne, uomini, giovani, anziani, con i sindaci in testa, ha invaso le strade di Susa a dimostrazione che il popolo valsusino non è stato piegato dall'occupazione della Maddalena. Noi stiamo con loro a difesa del bene comune e dell'ambiente, contro un'opera inutile e dannosa che serve solo a garantire nuovi profitti ai padroni e a ogni sorta di costruttori e profittatori.
Per queste ragioni Sinistra Critica si impegna alla riuscita della manifestazione di domenica e a costruire attivamente una vasta e capillare azione di solidarietà al movimento No Tav in tutto il paese.

SINISTRA CRITICA-Organizzazione per la sinistra anticapitalista

Contratti senza conflitto

I punti dell'intesa siglata tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria. Vincolo ai sindacati "ribelli", deroghe e una norma scritta apposta per la Fiat. Una nuova pagina nelle relazioni sindacali

Salvatore Cannavò
L’accordo siglato da Cgil, Cisl e Uil con Confindustria regolerà la contrattazione aziendale, quella definita di secondo livello, ed è un testo che mette un punto alla lunga vertenza che ha visto fronteggiare la Fiat di Sergio Marchionne e la Fiom di Maurizio Landini. A una prima lettura del testo la vittoria del primo appare schiacciante anche se dal Lingotto vengono al momento fatte filtrare delle perplessità.
Pur ribadendo in premessa la “Centralità del valore del lavoro e “il ruolo del contratto collettivo nazionale” l’intesa del 28 giugno ha lo scopo di “favorire il ruolo della contrattazione di secondo livello per una maggiore certezza delle scelte operate di intesa tra aziende e rappresentanze sindacali dei lavoratori”. E’ quanto chiedeva Confindustria e la Fiat. L’accordo si basa su otto punti più un nono che regola, anche se non completamente, le modalità di negoziato degli accordi confederali e di categoria.

martedì 28 giugno 2011

GIU' LE MANI DALLA VAL DI SUSA!

L'operazione di polizia condotta nei giorni scorsi in Val di Susa è stata condotta con lo scopo di consegnare quel territorio nelle mani dei costruttori di grandi opere il cui unico interesse è aumentare nell'immediato i propri profitti. L'operazione è stata condotta sotto l'egida politica del PD e della Lega Nord che in questa occasione non hanno mostrato nessuna difficoltà a trovare un accordo. In Val di Susa si è materializzato nella sua drammaticità il nuovo asse Lega – Pd. Maroni, infatti, non ha fatto altro che eseguire gli ordini impartitigli dal Pd di Chiamparino e Fassino che nei giorni scorsi avevano richiesto al governo persino l’uso dell’esercito per iniziare finalmente i cantieri della Maddalena e ricevere così i finanziamenti europei. Quanto successo prova ancora una volta che questa classe politica (governo e sedicente opposizione) trova sempre l'accordo quando si tratta di scaricare i costi della crisi economica sulla pelle di lavoratori e cittadini che si oppongono alla mercificazione dei beni comuni.
Si tratta ora di reagire tutti insieme e di dare una risposta collettiva ribadendo che le nostre vite valgono più dei loro profitti.
Esprimiamo piena solidarietà alle popolazioni della Val Susa e ai militanti No TAV e ci impegniamo a costruire sia localmente che nazionalmente iniziative di solidarietà con la lotta No TAV.
Sinistra Critica Cuneo

Cambia il vento, non per la Cgil

Susanna Camusso firma il nuovo patto sociale con Confindustria, Cisl e Uil. Sconfitta la Fiom. Via libera alle deroghe, sotto falso nome, e tregua allo sciopero in caso di accordi aziendali

Sa.Can.
E’ una svolta delle relazioni sindacali e forse del quadro politico e sociale italiano. L’accordo tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria su contrattazione e rappresentanza è stato firmato nella tarda sera di martedì 28 giugno e questo giorno sarà ricordato a lungo. Si tratta di un testo di 9 punti, articolato in più parti e che tratta la rappresentanza, l'esigibilità dei contratti, cioè la loro efficacia, la contrattazione aziendale.

Narrazioni liquide

Vendola annuncia che non ridurrà il 7% in bolletta come stabilito dal referendum perché deve pagare i debiti di Fitto. In campagna referendaria non l'aveva detto. Ma, dice, "nessuno me l'aveva chiesto". E poi si gode i complimenti della finanza.
Abbiamo letto questo articolo sul Corriere del Mezzogiorno, versione meridionale del Corriere della Sera e francamente facciamo fatica a capire come si possa fare politica in questo modo. Nichi Vendola, alfiere della nuova sinistra di lotta e di governo, a proposito dell'acqua pubblica dice che «è indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia". Che significa? Significa che "sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe". Bene, le tariffe sono indispensabili per mantenere il servizio pubblico, dice Vendola, le stesse che hanno permesso all'Acquedotto Pugliese di approvare il bilancio del 2010 con 37 milioni di utili. Il problema però sorge nel momento in cui questa posizione pragmatica, e di governo, cozza con quell'altra, di lotta e di opposizione, incarnata durante la campagna referendaria per il Sì ai quesiti promossi dai movimenti. Vendola annuncia infatti "l’impossibilità di adeguarsi a quanto deciso dal recente referendum", cioè l'abrogazione della norma che consente ai privati, ma anche ai gestori pubblici, di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito. Quel taglio non ci sarà.
Il motivo, ovviamente, è tecnico: "In Puglia - spiega l'assessore pugliese alle Opere pubbliche, Fabiano Amati, sempre al Corriere del Mezzogiorno - la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto". "In Puglia - aggiunge Vendola - in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo».
Come fa notare il quotidiano pugliese, però, resta il problema della coerenza. Perché Vendola ha sostenuto il referendum sapendo che lo avrebbe disatteso un minuto dopo? E perché, gli chiedono, non ha detto queste cose in campagna elettorale? «Nessuno me le ha chieste».
Vale la pena anche fare altre due citazioni. Intervistato dal manifesto, alla domanda se "non gli dispiace essere considerato un populista di sinistra", Vendola ha risposto:
"Se posso fare la parte del vanitoso, no. Faccio tendenza. Le espressioni che ho inventato, dalla «rivoluzione gentile» all'«Italia migliore», alla «narrazione», sono state imitate e emulate. Ma lascerei correre questa discussione stucchevole. Oggi (ieri, ndr) Massimo Mucchetti, economista rigoroso, elogia sul Corriere della sera il lavoro del presidente Vendola sull'acquedotto pugliese. Ecco cosa intendo: sento il dovere di sottrarmi alla scorciatoia della bella sconfitta. Siamo chiamati a organizzare la speranza e a trasformarla in un blocco sociale, una nuova egemonia culturale".
E allora leggiamo cosa scriveva Mucchetti sul Corriere:
A pochi giorni dai referendum sull' acqua, Standard & Poor' s promuove l' Acquedotto Pugliese (Aqp), e assegna il rating BBB-/A-3 al suo debito a lungo e a breve, associato alla previsione di stabilità. In precedenza, il debito della società controllata dalle Regioni Puglia e Basilicata era classificato come BB+/B-1. Ciò significa che le obbligazioni Aqp non sono più titoli spazzatura ma hanno, sia pure al livello minimo, l' investment grade. Per una società come l' Aqp, che godeva di una pessima reputazione («l' Acquedotto Pugliese serve a dar da mangiare più che da bere», si diceva), il riconoscimento segna una svolta. L' agenzia attribuisce il miglioramento sia all' aumento delle tariffe (6,6%) che al taglio dei costi operativi e della morosità della clientela. S&P si aspetta che gli aumenti tariffari proseguano (6% quest' anno, 3,8 nel 2012) e così pure il recupero di efficienza in base al piano industriale approvato dall' Authority. S&P ritiene quindi che l' autofinanziamento possa coprire il 20% del debito e il margine operativo lordo rimanere 3-3,5 volte il debito. Il responso di S&P dovrebbe far riflettere sia i referendari più estremisti che i privatizzatori a prescindere. L' Aqp investe e si fa retribuire in tariffa il capitale investito in barba al secondo referendum, anche perché, annullata la norma 2006, restano in vigore le precedenti. L' Acquedotto Pugliese, con una dirigenza nominata dal sognatore Nichi Vendola a governare una rete di 21 mila chilometri più altri 10 mila di fognature e 184 depuratori, ha oggi un debito più affidabile di Fiat e Fiat Industrial, Cir, Espresso, Guala Closures, Piaggio, Wind, Safilo, Seat e AdR, tutte società alle quali S&P non concede l' investment grade" (Massimo Mucchetti, Corriere della Sera, 24 giugno 2011)
Di lotta e di governo, dritti contro il muro

L’ordine Regna Alla Maddalena, Ma Non In Val Di Susa E Nel Paese


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La massiccia e violenta operazione delle forze dell’ordine cominciata questa mattina contro il presidio No-Tav alla Maddalena di Chiomonte ha ristabilito l’ordine “manu militari”, consegnando la località nelle mani distruttive dei costruttori delle grandi opere. Circa 2500 agenti hanno assaltato il presidio facendosi largo con ruspe, cingolati e un fitto lancio di gas lacrimogeni. I No Tav sono stati inseguiti fin sopra i sentieri della Maddalena.
Ma l’ordine non regna in val di Susa e nel paese. La reazione del popolo NO Tav non si è fatta attendere. L’indignazione è forte. In queste ore si stanno moltiplicando le iniziative di solidarietà. Sono in corso scioperi spontanei nelle fabbriche della val di Susa; è stata bloccata la statale 25 a Bussoleno. Nel corso della giornata sono previste iniziative di solidarietà nel capoluogo torinese, ma anche nel resto d’Italia.
In Val di Susa si è materializzato nella sua drammaticità il nuovo asse Lega – Pd. Maroni, infatti, non ha fatto altro che eseguire gli ordini impartitigli dal Pd di Chiamparino e Fassino che nei giorni scorsi avevano richiesto al governo persino l’uso dell’esercito per iniziare finalmente i cantieri della Maddalena e ricevere così i finanziamenti europei. Le incertezze e le titubanze di Sel, pronto a discutere sull’opera, hanno del resto rafforzato l’azione del Pd, che dimostra il proprio volto, quello di partito a servizio dei poteri forti e di Confindustria.
Colpendo il movimento No TAV, il governo di Berlusconi e il Pd insieme lanciano anche un attacco generale a tutti i movimenti, a coloro che difendono i beni comuni, l’ambiente, ma anche al movimento delle lavoratrici e dei lavoratori. Si tratta ora di reagire tutti insieme.
Sinistra Critica esprime la totale solidarietà al popolo della val Susa, ai militanti NO TAV; si impegna a costruire attivamente una vasta e capillare azione di solidarietà al movimento No Tav a Torino e in tutto il paese.
Sinistra Critica Torino
Sinistra Critica - Organizzazione per la Sinistra Anticapitalista

lunedì 27 giugno 2011

Camusso chiede mandato a chiudere.

No della Fiom. La proposta Cgil: sì alle deroghe se approva il 50% più uno dei sindacati o Rsu. Si va al voto dei lavoratori solo con le Rsa. Tregua degli scioperi in caso di accordi. Landini: un errore
Sa.Can.
Susanna Camusso chiede il mandato del Direttivo nazionale della Cgil per firmare martedì l'accordo con Confindustria e Cisl e Uil su contratti e rappresentanza. Una richiesta avanzata senza la presentazione di alcun documento, "a voce", e che ha fatto infuriare il segretario della Fiom, Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil ha illustrato le grandi linee su cui martedì sarà chiamata a decidere se firmare o meno il nuovo "patto sociale". Mentre scriviamo il direttivo nazionale della Cgil non si è ancora pronunciato ma a quanto siamo in grado di apprendere la proposta di Susanna Camusso ai membri del più alto organo della Cgil è di dare il via libera alle deroghe al contratto nazionale per contratti di secondo livello approvati dal 50% più 1 dei sindacati aziendali i cui iscritti siano certificati. Nessun voto dei lavoratori su tali accordi a meno che in azienda non siano presenti solo le Rsa, le Rappresentanza sindacali aziendali, cioè i delegati nominati direttamente dai sindacati e non eletti. In caso di presenza di Rsu vale il criterio del 50% più uno. Per garantire la cosiddetta esigibilità degli accordi, cioè limitare le proteste dei sindacati che non firmano, si propone una "tregua dello sciopero" successiva all'accordo.

Tav, dieci anni dopo Genova

Contro i movimenti di massa il riflesso è sempre lo stesso. E il Pd che cerca di intestarsi i referendum e il vento dell'indignazione da che parte sta stavolta?

Salvatore Cannavò
Non c’è niente da fare. Certi riflessi non scompaiono mai. A pochi giorni dal decennale del G8 di Genova 2001, quello in cui fu ucciso Carlo Giuliani, le forze di polizia hanno dato oggi un’altra prova della loro potenza manganellando i manifestanti della Val di Susa, attaccandoli con i lacrimogeni, cariche, getti d’acqua. E non è un caso se l’ex capo della Digos di Genova ai tempi del controvertice, Spartaco Mortola, sia stato appenna nominato dirigente del compartimento Polfer di Torino, nonostante una condanna in secondo grado, in particolare tre anni e 8 mesi per l'irruzione alla scuola Diaz e a un anno e due mesi per l'induzione alla falsa testimonianza dell'allora questore di Genova Francesco Colucci. Mortola, del resto, era stato promosso Questore il 2 giugno scorso tra le proteste dei sindacati di polizia che chiedevano di attendere, almeno, l’esito del ricorso in Cassazione.

Assalto ai No Tav

La polizia carica i manifestanti e rimuove i blocchi a Chiomonte. Scioperi spontanei della Fiom. "Abbiamo perso un round ma non la guerra" dichiarano i No Tav

11.30 11.30 Il sito NoTav.eu ringrazia tutti coloro si ritroveranno a manifestare solidarieta al movimento nelle varie piazze italiane, da Torino a Bologna, ma anche a Vicenza e Siena, tutti insieme per urlare NO TAV.
10.31 TAV: FIOM, SCIOPERO SPONTANEO IN FABBRICHE METALMECCANICHE VAL SUSA
Scioperi spontanei si sono registrati questa mattina in numerose fabbriche metalmeccaniche della Val Susa a seguito delle tensioni che si stanno verificando nei pressi del presidio della Maddalena, l'area di Chiomonte dove dovrebbero avere inizio i lavori per la realizzazione del tunnel geognostico propedeutico alla Torino-Lione. A darne notizia la Fiom torinese.

Il vicolo cieco della Lega

Il partito di Bossi, il più vecchio dell'attuale rappresentanza parlamentare, mostra segni di debolezza evidente. Segni di una crisi strutturale da cui non sarà facile uscire a meno di un aiuto improvviso del Pd. (La Lega fa il tiro alla fune ma la corda si spezza: 30 feriti, vai al video)

Felice Mometti
“Chi fa casino, in due secondi lo caccio”, questa frase di Bossi pronunciata dopo il raduno di Pontida e le frizioni con Maroni è più il segno di una debolezza che di una forza. Forse mai come oggi la ristrettissima leadership decisionale della Lega, il cosiddetto “cerchio magico” formato da Bossi, la moglie e altri tre o quattro dirigenti leghisti, attraversa una difficoltà evidente nel controllo degli umori del partito e mostra un’assenza imbarazzante di proposta politica. E’ la crisi di un modello di partito, il più vecchio nell’attuale rappresentanza parlamentare, che sta scuotendo gli stessi fondamenti costitutivi e aggregativi che in passato erano invece stati le ragioni del successo. Una crisi diversa rispetto a quella dell’inizio degli anni duemila in cui la Lega, dopo aver perso milioni di elettori, ne usciva abbandonando la secessione, iniziando la lunga marcia attraverso le istituzioni puntando sul federalismo e il razzismo istituzionale.

domenica 26 giugno 2011

STASERA IMPORTANTE FIACCOLATA A CHIOMONTE


STASERA DOMENICA 26 GIUGNO ore 21 con ritrovo presso giardini e piazzale della stazione 
FIACCOLATA A CHIOMONTE : DALLA STAZIONE FS AL PRESIDIO
Da TUTTI gli interventi durante l'assemblea alla Maddalena di sabato 25 che ha deciso la fiaccolata, è emerso:
PIU' PERSONE, MENO PIETRE
TANTE PERSONE, NESSUNA PIETRA
E' IMPORTANTE ESSERE TANTI E DOPO, SE POSSIBILE, FERMARSI TUTTA LA NOTTE.
Potrebbe esserci un tentativo di sgombero del presidio la notte stessa o quella successiva. Venite con provviste, soprattutto di acqua, e con almeno un keway per la notte.
Se l'operazione avesse successo porrebbe termine ad uno straordinario esperimento di condivisione, autogestione e democrazia diretta che coinvolge donne e uomini di ogni età, provenienti oltre che dalla Val Susa e Torino, da ogni parte d'Italia e d'Europa; e, forse, inizierà un'opera costosissima, devastante e inutile.


venerdì 24 giugno 2011

REPORT DALL'EGITTO

di A. Cardone, G. De Giglio, E. Scardaccione

Una delegazione barese di Sinistra Critica è stata in Egitto in occasione di un meeting internazionale di supporto alle rivolte arabe, che si è svolto al Cairo dal 3 al 5 giugno. Di seguito l'articolo che abbiamo scritto, il quale racconta il clima e la situazione del processo rivoluzionario in Egitto.

Solo un'ambigua democrazia rappresentativa o anche una democrazia sociale ed economica? A quattro mesi dall’11 febbraio, giorno delle dimissioni di Mubarak, la Rivoluzione egiziana continua il suo percorso pieno di insidie per i milioni di giovani e donne, studenti e lavoratori che hanno affollato per diciotto giorni piazza Tahrir.

Trascorrere qualche giorno nella calda e caotica Cairo ti permette di respirare la soddisfazione e la diffusa consapevolezza di essersi liberati dal “faraone” Mubarak. I giornali egiziani in lingua inglese riportano in prima pagina la cronaca di diverse mobilitazioni e proteste dislocate in vari punti della città. “Appoint us or kill us”: è lo slogan che per due giorni consecutivi, davanti alla sede del Quartier generale dell’Esercito, migliaia di persone hanno gridato per rivendicare lavoro per i 3,1 milioni di disoccupati egiziani, 800.000 in più rispetto all’ultimo trimestre del 2010. “Egiptian dignity”: è quello di altre migliaia di giovani che hanno protestato fuori dal palazzo del Consiglio supremo delle Forze Armate, al quale Mubarak ha ceduto il potere, perché gli hanno impedito di tenere un’assemblea promossa dal “Movimento giovanile Rivoluzionario”.

DELEGATO MARCEGAGLIA ESPULSO DALLA FIOM: LA NOSTRA SOLIDARIETA'


PIENO SOSTEGNO AL COMPAGNO OSVALDO CELANO, CONTRO I BUROCRATI AMICI DEI PADRONI (ANZI, AMICI DEL PADRONE DEI PADRONI).
Vent'anni fa, quando figuri analoghi agli accusatori di Osvaldo avevano avviato il processo di espulsione nei miei confronti (ero delegato Fiom nel CdF Alfa Romeo e del direttivo regionale), l'iter non fu portato fino in fondo dalla burocrazia, neppure quando ormai tre anni più tardi -dopo quella battaglia che già allora era basata sulla difesa del Consiglio di fabbrica e contro l'imposizione della Rsu (la storia si ripete!)- avevo fondato con altri un altro sindacato alternativo alla Cgil...
Certo, allora fui 'fortunato': alle accuse formulate da certa Susanna Camusso (responsabile auto) non seguì il limpido comportamento del segretario regionale Fiom Gianpiero Castano, perchè nel frattempo da segretario del sindacato era diventato...dirigente di Confindustria (e ora al ministero)!
Forse i tre accusatori di Osvaldo non avranno lo stesso 'sbocco di carriera' del loro illustre predecessore, perchè sono solo delle mezze calzette e al massimo si accontentano di qualche permesso sindacale in più per leccare meglio...
Osvaldo continuerà a lottare in ogni caso dalla parte giusta, quella dei lavoratori e delle lavoratrici, insieme al coordinamento degli autoconvocati!

 Gigi Malabarba, Sinistra Critica

LA CGIL CONTINUA AD ESPELLERE DELEGATI SCOMODI IN MARCEGAGLIA.

Oggi 23 giugno 2011 Osvaldo Celano, delegato della FIOM_CGIL e aderente al movimento degli Autoconvocati, ha ricevuto la comunicazione dal Comitato regionale di "Garanzia"(?) delle sua espulsione dalla CGIL.
In piena discussione sulla Piattaforma del Contratto integrativo è stato "denunciato" dagli altri 3 delegati Superfiloaziendali sempre FIOM. (proprio come nel 2007 anno in cui fu espulso massimiliano murgo all'epoca sempre delegato FIOM in marcegaglia)
La colpa di osvaldo è quella di non aver accettato  insieme ad altri 40 iscritti FIOM (su 70) la scelta antidemocratica della FIOM di non rinunciare alla quota del 1/3 alle elezioni RSU.

Grecia in ebollizione





di Stathis Kouvélakis*
Il Parlamento greco ha votato, la notte scorsa, la fiducia al nuovo governo di Papandreu. Tutto questo nel contesto di una mobilitazione popolare imponente e che continua con l'obiettivo di impedire che governo e parlamento adottino il nuovo piano di austerità richiesto da Unione Europa, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale in cambio del versamento, entro fine mese, di un ulteriore prestito di 12 miliardi di euro. L'articolo che segue fa il punto sul movimento in Grecia, in particolare dopo le imponenti manifestazioni degli ultimi 10 giorni. (Red).
La Grecia torna ad occupare le prime pagine dell'attualità internazionale: un fatto ormai ricorrente da qualche tempo. Questa volta non si tratta solo del debito o di pagamenti dei cosiddetti "aiuti" da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale; ma delle reazioni suscitate da questo tipo di realtà economiche su una popolazione già traumatizzata da un anno di "terapia shock "neoliberista.
Anche in questo caso, nulla di sorprendente: la Grecia ha una ricca tradizione di protesta sociale e di rivolta. Resistenza di massa contro l'occupazione nazista, feroci battaglie contro lo stato di polizia seguito alla guerra civile del 1944-1949, rivolta degli studenti e dei lavoratori contro il regime militare nel novembre del 1973, tutti elementi che hanno costituito la memoria popolare. Nel dicembre 2008, annunciando gli attuali movimenti, i giovani di Atene e dei centri urbani si ribellano dopo l'assassinio di uno studente da parte della polizia, rivelando così la profondità del disagio sociale, ben prima dello scoppio della crisi del debito .
Gli eventi della scorsa settimana, soprattutto le grandi dimostrazioni di piazza del 15 giugno 2011, che hanno fatto vacillare il governo, si spiegano alla luce della concomitanza di due fenomeni. Da un lato, una mobilitazione sindacale classica che si conclude con uno sciopero generale del settore privato e il pubblico a seguito dell'appello di confederazioni sindacali burocratizzate ma ancora relativamente potenti. Certo, dopo il voto dal Parlamento, il 6 maggio 2010, del famoso "Memorandum" tra il governo greco, l'UE e il FMI, il paese ha vissuto almeno in 11 occasioni giornate simili, spesso con una significativa partecipazione ma con risultati del tutto inconsistenti. Se questa ultima giornata del 15 giugno è stato un successo impressionante (secondo fonti sindacali la partecipazione avrebbe oscillato, a seconda del settore, tra l'80 e il 100%), e le manifestazioni sono state tra le più imponenti mai vista, la ragione fondamentale va ricercata nell'entrata in campo, a partire dallo scorso 25 maggio, di un nuovo attore.
Quel giorno, a seguito di un appello su facebook, ispirato al movimento degli «indignati» in Spagna, decine di migliaia di persone affollano i luoghi principali del paese e rimangono lì fino al mattino. Una folla eterogenea, principalmente costituita da elettori delusi da entrambi i maggiori partiti (conservatore e socialista) che si alternano al potere da più di tre decenni, scendono per la prima volta per le strade a gridare la loro rabbia contro il governo e il sistema politico.
Le parole d'ordine si concentrano soprattutto contro il "Memorandum" al quale abbiamo qui sopra fatto riferimento, alla "troika" (UE, BCE, FMI) e alle misure di austerità da essa volute che, in meno di un anno, hanno ridotto di un quarto i salari e le pensioni (tradizionalmente i più bassi di tutta l'Europa occidentale, dopo il Portogallo), aumentato il tasso ufficiale di disoccupazione al 16,2% e portato alla bancarotta ospedali, università e servizi pubblici di base.
Poco seguito dai media internazionali, malgrado abbia dimensioni e radicamento sociale di gran lunga più significativi rispetto al suo "cugino" spagnolo, questo "movimento delle piazze", come si è autodefinito,è sicuramente assai diverso da tutte le altre precedenti forme di azione collettiva.
Da qui sono nati, probabilmente, alcuni malintesi: questo movimento non può in nessun modo essere, essenzialmente, ricondotto a una qualsivoglia forma di protesta morale. È invece indicativo di una profonda crisi di legittimità non solo del partito di governo, ma di tutto il sistema politico e dello Stato in quanto tale. Sventolando bandiere greche, a volte con l'aggiunta di quelle tunisine, spagnole e argentine, i " movimento delle piazze ", annuncia la propria secessione e dà sfogo alla sua rabbia di fronte alle revoca in atto del "contratto sociale" fondamentale tra lo stato e i cittadini. Come proclama il grande striscione che campeggia da diverse settimane nella piazza centrale di Atene, Syntagma, la "Piazza della Costituzione": "Non siamo indignati, siamo determinati".

giovedì 23 giugno 2011

WATER MAKES MONEY

Cuneo 22 giugno 2011 - dalla Conferenza stampa del
"Comitato Cuneese 2 Sì per l'Acqua Bene Comune"


Martedì 5 luglio presso il Centro di documentazione territoriale in Largo Barale 11 a Cuneo ci sarà la proiezione del film documentario "Water Makes Money - Come le multinazionali fanno profitti sull’acqua" che descrive come le multinazionali gestiscono il servizio pubblico della distribuzione dell’acqua esclusivamente in base ai profitti che ne possono ricavare. Fa vedere come sono aumentati artificialmente i prezzi del metro cubo, mentre gli investimenti per la manutenzione della rete sono diminuiti, il tutto per aumentare i profitti. In Francia, la polemica sulla privatizzazione dell’acqua ha già una lunga storia alle spalle e molti comuni, compresa Parigi, hanno deciso di rimunicipalizzare il servizio dopo anni di gestione privata. Per produrre il film, i registi hanno fatto appello alla generosità dei cittadini, raccogliendo soldi tramite un appello lanciato su internet. Hanno scelto questo modo originale perché nessuna TV era disposta ha finanziare un simile lavoro.

Questo documentario verrà poi riproposto in varie località del territorio provinciale perché è nostra intenzione mantenere i contatti con i cittadini e gli amministratori che abbiamo incontrato nei banchetti e nei dibattiti durante la campagna referendaria.

mercoledì 22 giugno 2011

Bari: La teoria degli opposti estremismi e il volontariato di facciata non ci appartengono.


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Comunicato in merito all’aggressione neo fascista in piazza mercantile di sabato 18 giugno.
Se ancora non fosse chiaro a tutte e tutti l'aggressione fascista (da parte di alcuni militanti di Casapound) di sabato 18.06 in via Re Manfredi durante la notte bianca, nei confronti di una coppia di ragazzi, è stata resa possibile grazie al patrocinio dato dalle istituzioni (come sta avvenendo da tempo nei confronti di iniziative dall'associazione neo fascista Casapound Italia). In quest’ultimo caso è stato Mario Ferorelli - Presidente della IX Circoscrizione di Bari "San Nicola- Murat", a dare loro il permesso per poter tenere uno stand quella sera in piazza del Ferrarese.

Quanti ipocriti sul caso Narducci


Marco Travaglio interviene sul caso del pm di Calciopoli diivenuto assessore nella giunta De Magistris. Ed elenca tutti i magistrati impegnati in politica su cui il Pdl non dice nulla
Marco Travaglio
da l'Espresso
Dunque per il Pdl, per pezzi di Pd e di Fli, ma anche per il Csm e per l'Anm, è uno scandalo che il pm dell'Antimafia napoletana Giuseppe Narducci si metta in aspettativa e diventi assessore ai Diritti, sicurezza e trasparenza della nuova giunta De Magistris. Il vicecapo dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, seguito a ruota da Cicchitto e Gasparri, annuncia l'ennesima legge su misura, stavolta contra personam, per impedire che il caso abbia mai più a ripetersi. E va compreso: il Pdl, come sindaco di Napoli, aveva candidato un imputato per truffa e falso, Lettieri, sponsorizzato da un imputato per camorra, Cosentino.

Viva la rivoluzione araba!


Il documento finale del Forum internazionale di solidarietà che si è tenuto al Cairo il 5 giugno. Solidarietà alle rivolte, dalla Siria alla Libia, No all'attacco militare Nato, sostegno al popolo palestinese. Vai al video
In un periodo storico unico in cui stiamo assistendo alle prime rivoluzioni popolari del 21° secolo e alla loro esplosione in diversi paesi della regione araba, con un enorme impatto regionale ed internazionale, il Cairo ha ospitato il Forum di Solidarietà alle rivoluzioni arabe. Hanno partecipato diverse forze di sinistra, anticapitaliste e persone provenienti dal nord e sud di tutto il mondo.

Nasce Globalist, l'informazione a rete


E' stato presentato a Roma, con la presenza dei vari "soci", il nuovo progetto giornalistico diretto da Gianni e Antonio Cipriani. Un network di firme e siti diversi per una comunicazione in movimento
Una novità nel mondo editoriale che vede anche la partecipazione del Megafono quotidiano e di Edizioni Alegre. E' Globalist, il primo network di giornalisti indipendenti.
Si tratta di un progetto web dalle caratteristiche diverse da quelle che si sono avute finora: non solo, o non tanto, l'ennesimo giornale online ma un vero e proprio network di siti indipendenti e di blog di giornalisti. Firme come Ennio Remondino, celebre giornalista di guerra, il vicedirettore del Tg3, Onofrio Dispenza, il curatore di Hollywood Party, su Radio3 Antonio Crespi, il vignettista Caviglia , Enrico Fierro con Malitalia, la ex segretaria di Stampa Romana, Silvia Garambois, e molti altri in rappresentanza di tanti siti e blog: Il megafono quotidiano; Women in the city; Reportage italia; Il Salvagente; Primissima; Inviato speciale; Information safety freedom; Malaitalia; Ecumene24; Fuori riga; Nena-news; Arabismo; Area89; Mamma; Testimonianze; Musicalnews

Sciopero della fame per Bellomonte.


Ricomincia la protesta per la liberazione del ferroviere sardo in cella da 24 mesi per aver "complottato" contro il G8 della Maddalena con un modellino radiocomandato.
Fabrizio Ortu
Sono 11 i giorni di sciopero della fame a staffetta per chiedere la liberazione immediata di Bruno Bellomonte, il dirigente di a Manca pro s’Indipendentzia detenuto ingiustamente da ormai più di due anni nelle carceri italiane. Oggi si astengono dal cibo Gianluigi Deiana, Tina Ortu e Miriam Madau. Nei giorni scorsi hanno partecipato all’iniziativa una ventina di persone, con Sayli Vaturu (Walter Erriu) che non ha mangiato per nove giorni consecutivi.

Indignazione di massa


Il 19J ha mostrato l’ampliamento del movimento degli "indignados". Chi crede che il movimento sia formato solo da giovani, di attivisti … si sbaglia. Due anni e nove mesi di crisi, pesano. Non siamo davanti ad un fenomeno congiunturale o passeggero, bensì davanti alle prime scosse di un nuovo ciclo di mobilitazione
Esther Vivas
L’indignazione ha superato un’altra volta tutti i calcoli, conquistando massicciamente le strade, e mostrando la spaccatura aperta tra il malessere sociale e le politiche nelle istituzioni. Dal 15 Maggio al 19 Giugno, si sono accumulate forze e si sono intessute complicità, e non solo localmente, negli accampamenti e nei quartieri, ma in ampi settori sociali che si sono sentiti concordi con questa critica a tutta la classe politica, al sistema bancario e finanziario e a chi è responsabile della attuale crisi. Il lemma non "siamo merci nelle mani di politici e banchieri" sintetizza entrambe le domande

martedì 21 giugno 2011

L'incerto futuro di Roma.


Sarà presentato mercoledì 22 alle ore 18,30 presso l'ex Cinema Palazzo a San Lorenzo (Roma) il libro "Le mani sulla città" di Paolo Berdini e Daniele Nalbone. La speculazione a Roma e il futuro della città
Sarà presentato mercoledì a Roma (Ex Cinema Palazzo, Piazza dei Sanniti - S.Lorenzo) il libro "Le mani sulla città" di Paolo Berdini e Daniele Nalbone, che già prima di uscire ha fatto discutere con l'anticipazione di dagospia.com (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-25314.htm) e l'interrogazione parlamentare prodotta sulla base dei contenuti del libro dall'on. Elio Lannutti dell'Idv (http://www.eliolannutti.it/blog/2011/05/alemanno-libro-le-mani-sulla-citta/).
Alla presentazione oltre agli autori parteciperanno il giornalista di Repubblica Corrado Zunino, il consigliere comunale di opposizione Andrea Alzetta e i movimenti contro le speculazioni a partire da Paolo Di Vetta di Roma bene comune fino agli interventi del Comitato No Masterplan di Tor Bella Monaca e dei comitati di Ostia e dell'Eur.
Cosa c'è dietro l'abbattimento di Tor Bella Monaca? Chi guadagnerà dalle speculazioni all'Eur? Chi sta spingendo per raddoppiare l'aereoporto Da Vinci e i porti di Fiumicino e Ostia? Il libro viaggia nella Roma vittima dei Grandi Eventi e di un diluvio di cemento che in questi anni ha imposto una nuova gigantesca creazione di periferie. Le città sono diventate i luoghi in cui il fiume di denaro virtuale creato dall'economia finanziaria si materializza con enormi speculazioni. Un'idea di città che ritroviamo nell'Amministrazione Alemanno - legata non solo ai poteri forti ma anche all'estremismo di destra - ma incubata anche nelle precedenti di centrosinistra le quali non hanno mai dato vita a un generale ripensamento. E a cui è urgente contrapporre l'idea della città come "bene comune".
Info Ufficio stampa Edizioni Alegre - Giulio Calella 3386034789

Il senso del Pd per il lavoro


La Conferenza nazionale sul lavoro chiusa da Bersani ripropone uno schema morbido di attacco alla precarietà che non fa tesoro del passato (vedi Teleperformance). E sui contratti si indebolisce la maggioranza dei lavoratori
Salvatore Cannavò
Nel vivo della polemica con Bossi e, causa Lega, anche con Vendola, i lavori della prima Conferenza nazionale per il lavoro, organizzata il 17 e 18 giugno a Genova dal Partito democratico sono passati in secondo piano. Eppure si è trattato di un passaggio importante per la marcia verso il governo impressa da Bersani al suo Pd, perché su quel tema - che tocca i rapporti con i sindacati, la Confindustria, la precarietà, le aspirazioni sociali - la prova di governo si rivela cruciale. Non è un caso che il documento finale sia stato votato all'unanimità, segno di un partito che, tornato a vincere, intende mettere da parte le polemiche e le divisioni e dimostrare di essere unito. Tranne il senatore Pietro Ichino, che non ha apprezzato le conclusioni - posizione che ha permesso al Corriere della Sera di lamentare il passaggio dalla visione "liberalsocialista" di Veltroni a quella "neolaburista" di Bersani - tutte le anime si sono quindi ritrovate attorno a un documento. Ma cosa dice il testo? E cosa, in particolare, sulla precarietà che è diventata ormai questione cruciale (insieme, va ricordato, alla questione dei contratti che anima lo scontro Fiat-Fiom)?

lunedì 20 giugno 2011

Egitto 2011 - La rivoluzione è possibile


domenica 19 giugno 2011

YEMEN, QAT E RIVOLUZIONE


Secondo alcuni il qat, storico "narcotico" della societa' yemenita, sarebbe un elemento positivo per la rivolta anti-Saleh. Ma le manifestazioni durano solo al mattino. Il pomeriggio tutti se ne vanno a casa. A masticare.

GIORGIA GRIFONI
Roma, 19 maggio 2011, Nena News (foto dal sito foreignpolicydigest.org) – “Il mangiatore di kat ha piacere di sentire i suoi compagni fare conversazione e si dà cura di contribuire a mantenere questa vivace: in questo modo le ore passano per lui rapide e gaie. Il kat produce un’eccitazione gaia, tiene lontano il bisogno del sonno, eleva l’energia nelle torride ore del giorno e durante le lunghe camminate e tiene lontane anche le sensazioni della fame. Così i corrieri e i guerrieri lo prendono per poter rimanere senza prendere cibo per vari giorni”. Questo è quanto riporta Louis Lewin,  il farmacologo tedesco famoso per aver analizzato gli effetti del peyote messicano, durante un viaggio in Somalia nel lontano 1928.

Indignazione precaria


Il 19 è la giornata europea dell'indignazione e a Montecitorio si danno appuntamento i precari: della scuola, della pubblica amministrazione e di altri posti di lavoro. Comincia una mobilitazione che culmina il 22 con la discussione sulla fiducia al governo
La migliore Italia scende in Piazza x l’Indignazione Precaria.

“Siamo la rete degli In*dipendenti precari per la PA che hanno contestato il Ministro Brunetta, la storia l’avete vista tutti, sul web ci sono centinaia di migliaia di contatti al video che testimonia come Brunetta insulti i precari… indicandoli come la parte peggiore dell’Italia.

venerdì 17 giugno 2011

Milano, la Palestina che non ti aspetti


Contro la kermesse politico-affaristica che vede Israele installata in piazza Duomo, crescono le iniziative per ricordare le vittime del conflitto. Sabato 18 manifestazione nazionale
Piero Maestri
da il manifesto
In questi giorni a Milano si sta svolgendo l'evento «Israele che non ti aspetti», una kermesse propagandistica organizzata dall'Ambasciata israeliana in collaborazione con gli enti locali lombardi, per raccontare «un Israele diverso da quello di Stato interessato da un conflitto».
Questa operazione - la prima del suo genere e che viene osservata con interesse dai siti filo-israeliani di tutto il mondo - ha un duplice significato: simbolico, affermando la «legittimità» dello Stato d'Israele di installarsi nel centro di Milano con i suoi moderni mezzi di propaganda, ma soprattutto concreto, perché il centro della kermesse è stato il Forum economico Italia-Israele che si è tenuto martedì scorso in piazza Affari a Milano, il giorno dopo il vertice Berlusconi-Netanyahu.

All'attacco di Brunetta!


Manuale di decodificazione di un attacco militare contro il ministro riconosciuto e sventato. Dal blog di San Precario
San Precario
Durante un convegno sull’innovazione un gruppo di sedicenti precari ha messo in moto un’azione da commando che possiede tutti i crismi di un’incursione militare anche se apparentemente, si badi bene, solo apparentemente, si è svolta in modo pacifico. Queste azioni alla West Point vengono dette incursioni pacifinte, sono vietate dalla convenzione di Ginevra, e vengono preparate meticolosamente nei campi di addestramento rom direttamente installati nelle periferie delle nostre città. Analizziamo l’azione.

"La piazza è nostra"


Il movimento degli "indignados" spagnoli verso la giornata nazionale del 19 giugno. Alla ricerca di nuove forme della politica e di una rivolta contro il sistema
Josep Maria Antentas
Esther Vivas
di Josep Maria Antentas e Esther Vivas
Sono già passate quasi quattro settimane. Quattro settimane che hanno cambiato il paesaggio politico dell’insieme dello Stato spagnolo con l’irruzione di un movimento che nessuno aspettava e che ha al suo attivo le vittorie politiche contro la Giunta elettorale prima e contro il tentativo di espulsione a Barcellona poi. E, soprattutto, l’aver posto fine alla rassegnata passività di fronte agli attacchi contro i diritti sociali.

Buonanotte Brunetta

Il ministro dell'Innovazione non si accorge del vento che è cambiato, si mette in mostra con la solita spavalderia e stavolta prende un ceffone mediatico al pari di quelli ricevuto da Silvio Berlusconi
Salvatore Cannavò
Capita anche ai migliori di prendere una “toppa”. E Brunetta è certamente uno dei migliori, per lo meno dal suo punto di vista. Volete mettere, cari precari, falliti della vita, il merito di chi si è fatto tutto da solo? Brunetta è il pistolero mai stanco che va in giro a caccia di ingiustizie ed è convinto di trovarle sempre dove si protesta, dove si reclamano diritti, che il ministro scambia costantemente per favori. “I giovani non trovano lavoro?” “Andassero a scaricare le cassette di frutta al mercato alle cinque del mattino” diceva l’altra sera a Otto e Mezzo. Perché lui, che è si è formato “nell’humus del proletariato veneziano”, le cassette di frutta da giovane non le scaricava ma in giro con il padre a vendere gondolette di plastica ci andava e se lo ricorda com’era essere figlio di ambulante “al liceo dei siori”.

giovedì 16 giugno 2011

GAZA, DUE MESI “CON” VITTORIO

Il quotidiano Il Manifesto ha appreso da fonti di Hamas che entro la fine di giugno sarà resa nota la relazione ufficiale delle autorità della Striscia sulle responsabilità dell’assassinio di Vik. Subito dopo comincerà il processo

DI MICHELE GIORGIO
Gaza, 15 giugno 2011, Nena News – «I bambini giocheranno in questi spazi, abbiamo ristrutturato il bagno e qui c’è la cucina». Saber Zanin si sposta rapido da una stanza all’altra del “Forsan al Ghad for Youth Association” di Beit Hanun. Poco prima aveva guidato una manifestazione di una trentina di palestinesi e volontari occidentali dell’International solidarity movement  (Ism) ai margini della «zona cuscinetto», le terre agricole più fertili di Gaza dove per «motivi di sicurezza» l’esercito israeliano non permette l’accesso ai palestinesi, neppure ai proprietari dei terreni.

E in Puglia i comitati pressano Vendola.


In Consiglio regionale la discussione sul Servizio idrico integrato. Il Forum "Acqua bene comune" denuncia giochetti e rinvii che giudica "inaccettabili"
Ieri, lunedì 13 giugno, l’esito del voto referendario segnava una svolta storica in questo Paese rispetto non solo al processo di privatizzazione ma anche al processo democratico e partecipativo.
Oggi, martedì 14 giugno - così come appreso esclusivamente dalla stampa - il Governo regionale della Puglia ha posto in discussione in Consiglio il Disegno di Legge sulla gestione del Servizio Idrico Integrato. Il testo portato in aula sulla “cosiddetta” ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese non è quello originario, scaturito dal tavolo tecnico congiunto fra Governo Regionale e Comitato Pugliese – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Il popolo dei disobbedienti


L'analisi di ilvo Diamanti sulle persone, i movimenti, gli strumenti che hanno portato alla vittoria del referendum. Germi di un cambiamento in corso
IL REFERENDUM è passato ma i suoi effetti - politici e sociali - dureranno a lungo. Perché il successo del referendum è, a sua volta, effetto di altri processi, maturati in ambito politico e sociale. E perché i referendum hanno sempre marcato le svolte della nostra storia repubblicana.

martedì 14 giugno 2011

Una grande vittoria: le nostre vite valgono davvero più dei loro profitti!!!


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Berlusconi si batte sui contenuti e con la radicalità. Viva i Comitati per l'acqua.
Comunicato di Flavia D'Angeli e Emilano Viti, esecutivo nazionale Sinistra Critica
E' una svolta storica, la fase di Berlusconi viene archiviata dal voto popolare e con lui, il campione del liberismo, viene battuta la politica delle privatizzazioni e del primato del mercato sul pubblico. Davvero, oggi, con il risultato referendario, in Italia si è stabilito che “le nostre vite valgono più dei loro profitti”. E' un passaggio di fase. Il berlusconismo viene sconfitto dalla partecipazione democratica e non a caso dal referendum, l'istituto che più di tutti declina una forma di democrazia diretta.

Referendum del 12 e 13 giugno: vince la democrazia!

Comunicato stampa Sinistra Critica Cuneo
La grande vittoria di Sì al referendum del 12 e 13 giugno rappresenta una svolta storica nella politica del nostro paese. La provincia di Cuneo, a cui va un ringraziamento sincero, ha partecipato attivamente al conseguimento di questo risultato dimostrando che questa è stata una vittoria dei comitati e dei cittadini che hanno promosso e sostenuto questo percorso.
Oggi, con il risultato referendario, in Italia si è stabilito che “le nostre vite valgono più dei loro profitti” e questo è stato possibile grazie al lavoro svolto proprio dai comitati che si sono impegnati quando erano ignorati dai maggiori partiti politici raccogliendo il più alto numero di firme mai ottenuto per una consultazione popolare e realizzando una campagna legata sempre e solo al contenuto e fuori da ogni logica politicista.
Questo referendum ci indica chiaramente una strada: un nuovo modo di fare politica è possibile solo dal basso coinvolgendo direttamente i territori. Attraverso questa strada si realizzano anche quell’unità e quella radicalità che tanto mancano alla sinistra italiana e che costituiscono la reale alternativa non solo a Berlusconi ma anche a tutte quelle forze che nel nostro paese sostengono politiche di privatizzazione e di devastazione ambientale.
Sinistra Critica ha sostenuto e continuerà a sostenere il lavoro del comitato cuneese due Sì per l’acqua bene comune e tutti coloro che a Cuneo e in Provincia vorranno costruire percorsi politici partecipati in difesa dei beni comuni.

Chiara Carratù per Sinistra Critica Cuneo
sinistracriticacuneo@gmail.com

lunedì 13 giugno 2011

Ha vinto un'altra politica.


Il successo del referendum chiude una fase, quella di Berlusconi e incrina le certezze del liberismo. "Le nostre vite" battono i "loro profitti". E apre la strada a una riflessione sulla democrazia diretta
Salvatore Cannavò
"L'uomo che ha fregato un intero paese", come lo ha definito l'Economist della scorsa settimana, è stato battuto. Nettamente e seccamente. Se per anni ci siamo sentiti ripetere che qualunque cosa facesse, aveva "la maggioranza del paese", ora è certo che quella maggioranza - tra l'altro avuta solo in Parlamento e mai, tranne che nel 2001, nel Paese - non c'è più. Berlusconi è finito, battuto, la sua epoca tramontata. Il vento, da questo punto di vista, è cambiato davvero. Aveva chiesto di "andare al mare" e circa il 57 per cento degli elettori, di tutti gli elettori si badi bene, gli ha disobbedito. Anzi, gli ha tirato contro una sonora pernacchia.

Risultati referendum

N.1 ACQUA PUBBLICA
Abrogazione dell'affidamento del servizio ad operatori privati.
Quorum raggiunto Affluenza: 57,02% Sezioni scrutinate: 60312 di 61599
SI
95,82%
NO
4,18%
N.2 ACQUA PUBBLICA
Abrogazione delle norme che stabi- liscono la determinazione della tariffa.
Quorum raggiunto Affluenza: 57,03% Sezioni scrutinate: 60160 di 61599
SI
96,30%
NO
3,70%
N.3 NUCLEARE
Abrogazione delle nuove norme sulla produzione di energia nucleare.
Quorum raggiunto Affluenza: 56,99% Sezioni scrutinate: 59663 di 61599
SI
94,72%
NO
5,28%
N.4 Legittimo Impedimento
Abrogazione della norma
Quorum raggiunto Affluenza: 56,98% Sezioni scrutinate: 59082 di 61599
SI
95,11%
NO
4,89%

domenica 12 giugno 2011

Risultati affluenza referendum alle 23,30 di Domenica 12

N.1 ACQUA PUBBLICA
Abrogazione dell'affidamento del servizio ad operatori privati.
Affluenza: 41,14% Enti pervenuti: 8090 di 8092
SI
0,00%
NO
0,00%
N.2 ACQUA PUBBLICA
Abrogazione delle norme che stabi- liscono la determinazione della tariffa.
Affluenza: 41,14% Enti pervenuti: 8090 di 8092
SI
0,00%
NO
0,00%
N.3 NUCLEARE
Abrogazione delle nuove norme sulla produzione di energia nucleare.
Affluenza: 41,11% Enti pervenuti: 8087 di 8092
SI
0,00%
NO
0,00%
N.4 Legittimo Impedimento
Abrogazione della norma
Affluenza: 41,10% Enti pervenuti: 8089 di 8092
SI
0,00%
NO
0,00%

Referendum: prima affluenza a 2 cifre

Dati Viminale su precedenti consultazioni, quorum sempre ok

12 giugno, 15:05
Referendum: prima affluenza a 2 cifre (ANSA) - ROMA, 12 GIU - Qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, gli archivi del Viminale dicono che quando la prima rilevazione dell'affluenza alle urne e' stata a due cifre, come oggi, si e' sempre raggiunto il quorum. Che si sia votato in un solo giorno o in 2, che si sia andati alle urne solo in Italia o che sia stata data opportunita' anche agli italiani all'estero, che la prima rilevazione sia stata fatta alle 11 o alle 12, il quorum e' stato sempre superato.

Vai a votare.Oggi puoi cambiare!


TURCHIA AL VOTO, LA TERZA VOLTA DI ERDOGAN

Oggi si vota per il rinnovo dei 550 seggi parlamentari. Con gli islamisti strafavoriti. Il Blocco per il lavoro, che riunisce gli indipendenti kurdi, sinistra e arabi, punta a portare in Parlamento una trentina di deputati


Roma, 12 giugno 2011, Nena News (nella foto il premier turco Erdogan) – Si vota oggi in Turchia per rinnovare il parlamento di 550 seggi. Tutti i sondaggi indicano che l’Akp, il Partito della giustizia e sviluppo, islamico moderato-conservatore e «centrista» (una sorta di Democrazia cristiana turca) guidato dal premier Recep Tayyp Erdogan, le vincerà a mani basse per la terza volta consecutiva dal 2003. Quella fu la prima volta in cui gli islamici riuscirono a sfondare il muro del rigido secolarismo vigente dalla fondazione della nuova Turchia da parte del padre della patria Kemal Ataturk, nel 1923.