Con un colpo non troppo a sorpresa, dopo la vergognosa raccolta firme
orchestrata dall'azienda contro il rientro di 145 lavoratori iscritti Fiom
decretato in due sedi di giudizio dal tribunale di Roma che ha riconosciuto
l'evidente comportamento discriminatorio nei confronti degli iscritti ai
metalmeccanici Cgil, Marchionne ha deciso di licenziare 19 lavoratori
attualmente in forza nello stabilimento fiat di pomigliano per far posto agli
altri. Un atto indecoroso , un insulto alla dignita' di un paese che Fiat sta
abbandonando e che serve esclusivamente a rinfocolare la guerra tra poveri, tra
lavoratori e a scaricare su altri le sue malefatte. Solo in un paese distratto,
colpevolmente ripiegato su se stesso, con una politica e un sindacato assenti
o complici puo' essere tollerato un amministratore delegato dispotico quanto
scarsamente produttivo. Ha approfittato della nuova propaganda di regime sui
grandi investimenti fiat per il nostro paese, su ennesime promesse che altro
non sono che la stessa merce spacciata piu' volte, per aprire i licenziamenti.
(...)
Non e' piu' sufficiente l'indignazione, occorre uno scatto di tutta la Cgil
per riaprire la vertenza contro il piano Marchionne