martedì 31 maggio 2011

Campeggio internazionale, rivoluzionario, femminista ed ecologista, organizzato dalla Quarta internazionale .

Dal 26 luglio al 1° agosto si terrà in Spagna, Besalu’, a 30 km da Girona, il campeggio internazionale, rivoluzionario, femminista ed ecologista, organizzato dalla Quarta internazionale ma ormai da anni allargato a diverse forze della sinistra anticapitalista ed ad esperienze di movimento.
In Italia il campeggio è promosso dal movimento politico Sinistra Critica.
Un appuntamento per confrontarsi con tanti giovani impegnati nei propri paesi nelle esperienze di conflitto sociale, di movimento. Un’ occasione utile per discutere, confrontare lotte ed esperienze, per progettare campagne contro guerra, precarietà e neoliberismo, come sui temi di genere ed lgbt.
Un momento importante per chi è impegnato nella costruzione di una sinistra anticapitalista Europea, senza se e senza ma, alternativa alle destre come anche alla “sinistra” liberista.
Un momento dove rilanciare l’opposizione sociale contro guerra, liberismo e razzismo a livello internazionale qualunque sia il colore del Governo in carica.
Un campeggio totalmente autogestito dai partecipanti, in modo tale che anche nel piccolo e per poco tempo proverà a dimostrare che un altro mondo oltre che sempre piu’ necessario è possibile, e che sono possibili altri tipi di relazioni umane, di divertimento, di gestione di spazi comuni.
Workshop, Forum, formazioni, meeting e feste, tra cui quella donne e quella lgbt, tutte le sere.
Costo del campo: 120euro
Il programma completo su:
www.sinistracritica.org
www.internationalcamp.org

Il voto dei ballottaggi accresce la crisi di Berlusconi

sincri.jpg

I risultati dei ballottaggi per le elezioni dei sindaci confermano e addirittura rendono ancora più forti i segnali del primo turno di 15 giorni fa.
È una decisa sconfitta per Berlusconi e la destra italiana, che accelera una crisi cominciata ormai quasi un anno fa e che renderà sempre più difficile la permanenza del governo Berlusconi, che in ogni caso non potrà più mantenere l’equilibrio attuale.
È una sconfitta prima di tutto per Silvio Berlusconi, per le sue strategie comunicative, per la sua attuale incapacità di rimanere in sintonia con la società italiana e persino con il suo elettorato, che lo ha abbandonato soprattutto nelle grandi città. Una sconfitta che mette a nudo gli scontri interni al PdL e con l’alleato leghista, anch’esso in gran parte punito da questo voto (l’elezioni solo al secondo turno e con uno scarto non così deciso del sindaco di Varese è un segnale importante).

FINCANTIERI: IMPEDIRE IL PIANO DI SMANTELLAMENTO DELLA CANTIERISTICA PUBBLICA .

thumb250-700_dettaglio2_protesta-Fincantieri-Genova.jpg

Il piano di chiusura di 2 interi cantieri navali (Sestri Ponente e Castellammare di Stabia), di ridimensionamento di altri (Riva Trigoso ma anche Ancona), ridotti a “cantieri officine”, ossia cantieri che non costruiscono più navi ma soltanto assemblatori di alcune parti dello scafo, di altre riduzioni occupazionali in diversi cantieri, confermano l’obiettivo di voler privatizzare e dismettere la cantieristica pubblica nel nostro paese, senza alcun progetto per il futuro di un settore industriale così strategico.

lunedì 30 maggio 2011

GIOVANI PALESTINESI PRONTI PER IL 5 GIUGNO

Il movimento, nato sull'onda delle rivoluzioni arabe, sta organizzando una marcia pacifica verso Gerusalemme in occasione del 44° anniversario della "Naksa", l'occupazione dei Territori nel 1967 .

DI MARTA FORTUNATO
Beit Sahour (Cisgiordania), 30 maggio 2011, Nena News (nella foto: manifestazione del 15 maggio a Betlemme) - In occasione del 5 giugno 2011, commemorazione della Naksa, inizio dell’occupazione israeliana della Cisgiordania nel 1967, il movimento dei giovani palestinesi ha organizzato una grande manifestazione a Qalandyia. “Il nostro scopo è quello di manifestare tutti assieme davanti al più disumano posto di blocco di tutta la Cisgiordania e di cercare di oltrepassarlo per dirigerci verso Gerusalemme” ha dichiarato a Nena News Majd Hamid, un ragazzo di 23 anni di Ramallah, molto attivo nel movimento dei giovani palestinesi – “Cristiani e musulmani si raduneranno a Qalandyia e pregheranno insieme per poi dare inizio ad una marcia pacifica verso Gerusalemme”.

VIDEO: RAS AL-AMUD, POLIZIA ISRAELIANA USA TASER SUI MANIFESTANTI

6 manifestanti arrestati e un uso massiccio della forza da parte delle forze armate israeliane: questo il bilancio della protesta di venerdì contro la costruzione di 60 nuove case nel cuore del quartiere arabo di Gerusalemme Est.

Gerusalemme 30 maggio 2011, Nena News (foto ICHAD) – E’ finita con  6 manifestanti (israeliani) arrestati e un uso massiccio della forza da parte della polizia israeliana, la manifestazione nonviolenta organizzata dal Comitato contro la colonizzazione dei quartieri arabi di Gerusalemme Est, che venerdì scorso ha avuto luogo a Ras Al –Amud. (vedi il video sotto). Per la prima volta, i poliziotti israeliani hanno usato le pistole taser (a scarica elettrica) sugli attivisti israeliani che avevano organizzato un presidio davanti alla colonia illegale, a due passi dal Monte degli Ulivi. Gli stessi coloni hanno tirato pietre e acqua sporca ai manifestanti, urlando slogan razzisti contro gli arabi.
Quello nel cuore di Ras Al-Amud è un insediamento nato negli anni 90, noto con il nome di Ma’ale Zeitim.
La proprietà sulla quale è stata costruita la colonia è al centro di una disputa andata avanti per anni. Infatti la terra era registrata a nome di una famiglia palestinese sotto i giordani, ma due scuole chassidiche affermano di avere acquistato regolarmente la proprietà alla fine del XIX secolo: a loro l’Alta Corte di Israele ha dato ragione. La terra è stata venduta al magnate Moskowitz, lo stesso proprietario del complesso dello Sheperd Hotel. I permessi per la costruzione (finanziata dall’associazione di coloni Ateret Cohanim) sono arrivati negli anni 90, sotto Ehud Barak (allora per pochi mesi Ministro degli Interni). Nel ’97 vi si trasferirono 3 famiglie e 6 uomini single: l’allora Primo Ministro Netanyahu ne ordinò lo sgombero; le famiglie furono allontanate ma non gli uomini. Da allora la colonizzazione è cresciuta; attualmente secondo i dati della ONG Ir Amin, ci vivono 56 famiglie (circa 250 coloni).
Le polemiche e le manifestazioni si sono riaccese dopo la recente decisione delle autorità israeliane di dare il via libera alla costruzione di 60 nuove abitazioni nella colonia, che una volta ampliata, insieme al vicino insediamento di Ma’ale David, costituirebbe la più estesa colonia a Gerusalemme Est.
E soprattutto dopo la cerimonia tenutasi nella colonia, alla quale hanno partecipato non solo il sindaco Nir Barkat, ma anche diversi ministri del governo Netanyahu, tra cui il Ministro degli Interni,Eli Yisha,  il portavoce della Knesset, Reuven Rivlin, i Ministri dell’educazione, della protezione ambientale e dell’informazione.  Nena News

Il 12 e 13 Giugno si vota per i 2 referendum sull'acqua bene comune


DA:www.acquabenecomune.org
Per fermare la privatizzazione ed eliminare la possibilità di fare profitti sull'acqua bisogna votare 2 Si'!
Di seguito alcune delle domande più frequenti.

I fuori sede possono votare? Come?
SI, i fuori sede, che siano studenti o lavoratori, possono votare se vengono nominati Rappresentanti dei promotori presso i seggi elettorali. Basta avere con se la propria tessera elettorale.
A breve sarà attivato un meccanismo di iscrizione on-line (www.acquabenecomune.orgwww.referendumacqua.it) per poter segnalare la propria disponibilità a svolgere la funzione di rappresentante dei promotori in un determinato seggio. In questo modo chi vorrà potrà votare anche nel seggio segnalato anche se diverso da quello in cui si è iscritti. Successivamente coloro che hanno segnalato la propria disponibilità riceveranno una delega dai promotori.

Il berlusconismo è finito. Ha vinto l'indignazione


Più del clamoroso risultato di Milano, dove perde l'asse Pdl-Lega, è a Napoli che viene spazzato via il "miracolismo" di Berlusconi. Un ciclo si chiude anche se uno nuovo è ancora da costruire
Salvatore Cannavò
Probabilmente il decorso sarà ancora lungo, Berlusconi dispone di diversi mezzi per tenere. Ma la sua stagione è finita. Ed è finita a Napoli prima ancora che a Milano, dove pure la sconfitta è netta e colpisce il cuore dell'alleanza tra Pdl e Lega. A Napoli governava il centrosinistra, il Pd è al potere da venti anni e tolta una stagione democristiana in realtà ha governato quella città da più tempo ancora. Lì è nata l'attuale legislatura, quella “del fare”, quella in cui il presidente del Consiglio ha promesso pulizia e risoluzione dei problemi additando la giunta di Rosa Russo Jervolino come unica responsabile del disastro rifiuti. E lì, invece, l'elettorato non solo gli ha voltato le spalle ma non lo è proprio stato a sentire. Ha preferito fidarsi di De Magistris, di un messaggio nuovo, di legalità, di cambiamento, di pulizia morale e di svolta sociale.

CineFestival di Taormina all’ombra del Ponte

Alla 57^ edizione della rassegna che si terrà nella cittadina siciliana dall'11 al 18 giugno, non mancheranno i mecenati ultraconservatori con il pallino del collegamento stabile nello Stretto di Messina
Antonio Mazzeo
Padrini del Ponte e attori-promotori del mercato globale di scena al Taormina Film Festival. Alla 57^ edizione della rassegna che si terrà nella cittadina siciliana dall'11 al 18 giugno, non mancheranno i mecenati ultraconservatori con il pallino del collegamento stabile nello Stretto di Messina. Accanto ai loghi degli enti locali e del Ministero della gioventù, la kermesse cinematografica vedrà quello della Fondazione Roma Mediterraneo che per l'occasione istituirà il Premio Award per il cineasta che più ha contribuito allo "sviluppo del dialogo interculturale ed all'affermazione di una specifica identità mediterranea"

sabato 28 maggio 2011

27.5.2011 - La collera dei poveri è la nostra speranza





Venerdì 27 Maggio 2011 08:26
di Giorgio Cremaschi
[articolo pubblicato su "Liberazione" ]Prepariamoci alla collera dei poveri, ha detto monsignor Bregantini, responsabile della Commissione episcopale per il lavoro, in solidarietà con i lavoratori della Fincantieri.
La collera dei poveri, di coloro che, secondo l’Istat possono diventare un quarto dell’intera popolazione italiana. La collera degli operai e dei ceti medi che si proletarizzano che, sempre secondo l’Istat, sono oramai la maggioranza del Paese. La collera di chi rischia di perdere tutto per sé e per i propri figli, e che aumenta la propria rabbia e indignazione quando sente Berlusconi e Tremonti dire che le cose non vanno male, che i ristoranti sono pieni, che la povertà è un’invenzione mediatica.
Questa collera sta montando in tutto il Paese e la Chiesa, con le sue vigili antenne, l’ha ben compreso.

Aggiornamenti dalla Spagna.

28/5/2011 Da:Ateneinrivolta.

Aggiornamenti da Barcellona e Granada. Le cariche della Polizia rafforzano il movimento. Sabato più di 200 assemblee a Madrid.
Il 27 maggio alle 7 del mattino la polizia ha sgomberato la Acampada in Plaza Catalunya, a Barcellona. Dalla ricostruzione ricevuta da un amico che in quel momento si trovava lì, pare che la polizia abbia detto agli/lle accampati/e che fosse necessario PULIRE la piazza, per cui si è pregato di spostare le cose, al fine di rendere più facile l'opera degli spazzini, ma ben presto l'invito è diventato un'ingiunzione che, siccome non eseguita immediatamente, ha dato il via alla rimozione forzata delle cose presenti, dalle tende alle coperte, agli zaini, al cibo, ai vestiti, ai portatili, che sono stati GETTATI via dai poliziotti.
Una ragazza è stata trascinata per i capelli, beh, le foto parlano da sé. Ecco la loro operazione di "limpideza".
Basta con le vostre bugie, basta con i vostri inganni, basta con la vostra violenza contro persone pacifiche!!!
Chiediamo la condanna delle aggressioni poliziesche, esigiamo le dimissioni del ministro dell'interno!
Ci date bastonate al posto di democrazia, noi ce la prenderemo!
LA REPRESSIONE NON CI FERMERA'!

GAZA-EGITTO: RIAPERTO IL VALICO DI RAFAH

Questa mattina le autorità egiziane hanno revocato le restrizioni attuate dopo il 2007. Ma la riapertura riguarderà le persone non le merci. Il blocco di Gaza non è finito.

Rafah, 28 maggio 2011, Nena News – Il primo autobus palestinese con a bordo una cinquantina di persone ha attraversato il valico di Rafah e questa mattina, dopo dopo le 8 italiane, è entrato in Egitto sulla base delle nuove disposizioni decise dalle autorità del Cairo che, come avevano promesso, hanno revocato le restrizioni attuate dal giugno 2006 in poi (in seguito alla cattura del soldato israeliano Ghilad Shalit da parte di un commando palestinese). Da oggi in poi il movimento da e per Gaza sarà «libero», su «base permanente», non più limitato a 300 transiti e solo in alcuni giorni.
Numerose persone hanno atteso questo momento su entrambi i lati della frontiera, in un clima di entusiasmo, e hanno applaudito quando l’autobus, al termine dei controlli di frontiera, è finalmente passato in territorio egiziano e si è diretto verso il Cairo. Subito dopo sono transitate due ambulanze con a bordo palestinesi bisognosi di cure mediche in Egitto.

Perché un referendum?

Da:www.acquabenecomune.org/ -
Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali. Noi tutte e tutti possiamo impedirlo, sostenendo oggi la campagna e votando 2 SI quando, il 12 e 13 giugno prossimi, saremo chiamati a decidere. E’ una battaglia di civiltà. Nessuno si senta escluso.

Perché due quesiti?
Perché vogliamo eliminare le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua. Perché 20 anni di politiche neo-liberiste hanno trasformato un diritto in una merce, a beneficio di privati e multinazionali, a scapito della qualità del servizio.
Perché vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.
Cosa vogliamo?
Vogliamo restituire questo bene essenziale alla gestione collettiva. Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene comune. Per conservarlo per le future generazioni. Vogliamo una gestione pubblica e partecipativa.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
Dai referendum un nuovo scenario
Il combinato disposto dei due quesiti promossi dal Comitato Referendario, comporterebbe uno stop all'obbligo di cedere ai privati la gestione del servizio idrico integrato e contemporaneamente farrebbe venire meno l'interesse da parte dei privati a intervenire in questo settore stante l'impossibilità di trarne profitto.
Si riaprirebbe nei territori e in tutto il paese la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.
Verrebbero di conseguenza poste le premesse per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini, la quale tende alla completa ripubblicizzazione dell'acqua potabile in Italia.

giovedì 26 maggio 2011

Mediterraneo, anticapitalismo sulle due sponde

revolo.jpg
di Piero Maestri
Su invito del Nouveau partì anticapitaliste francese, il 7 ed 8 maggio si è svolto a Marsiglia il primo degli incontri tra le organizzazioni anticapitaliste del Mediterraneo.
Un incontro la cui proposta è nata nel contesto particolare in cui le rivoluzioni nel Maghreb e in Medioriente hanno evidenziato la capacità dei popoli di prendere in mano il loro destino.
Il ravvicinamento degli anticapitalisti e dei rivoluzionari si pone dunque come una necessità sia per favorire i processi rivoluzionari in corso che per fronteggiare i guasti crescenti della crisi.
Il primo obiettivo, che era quello di riunire il massimo numero possibile di organizzazioni, è stato raggiunto: 19 delegazioni rappresentanti 11 paesi (Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Irak, Grecia, Italia, Corsica, Spagna, Cipro del Nord, Palestina) hanno infatti risposto all’invito.
Durante due giorni i delegati hanno potuto dibattere e scambiarsi opinioni nel corso di riunioni seminariali su diversi temi quali : i processi rivoluzionari in corso e la situazione delle mobilitazioni nell’area mediterranea; la crisi globale del capitalismo, le sue conseguenze sociali ed ecologiche e le resistenze sociali; le resistenze e le solidarietà di fronte alla guerra e alle occupazioni; le politiche razziste e di freno all’immigrazione nel quadro dell’Europa fortezza. Dibattiti ricchi di insegnamenti sulla situazione politico-sociale dei diversi paesi rappresentati. Questo incontro ha permesso alle organizzazioni di discutere e, per certune di lavorare insieme per la prima volta, come conferma la decisione, presa in occasione di una riunione improvvisata, delle organizzazioni del Maghreb e del Machrek, di ritrovarsi rapidamente per organizzare degli incontri anticapitalistici dei paesi arabi.
il dibattito ha preso avvio dal riconoscimento che troppo spesso le organizzazione della sinistra europea hanno sofferto – appunto – di eurocentrismo, che le ha spesso portate a non comprendere (e non sostenere) i processi di mobilitazione della sponda sud.

Velletri: Acea taglia l'acqua ad una famiglia con due bambini.

 Logo_AceaAvevano chiesto il rimborso per fatture errate

ACEA manda una bolletta errata da mille euro. Per oltre un anno “si dimentica” di restituire i soldi a una famiglia di Velletri – circa 500 euro - e alla fine gli taglia l’acqua. Ecco la storia di Marco, che mostra il vero volto della privatizzazione e delle multinazionali dell’acqua. Rimasti inascoltati i reclami presentati al Garante regionale Di Stefano. Il comitato acqua pubblica di Velletri chiede l’intervento di Zingaretti.
La multinazionale Acea – forte della sua recente esperienza in Honduras, dove ha lasciato migliaia di persone a basso reddito senz’acqua – nei giorni scorsi ha sigillato il contatore a una famiglia di Velletri, accusata di morosità. Un’accusa che in realtà andrebbe ribaltata, visto che, in questo caso, è la stessa Acea ad essere debitrice per centinaia di euro nei confronti della famiglia colpita, per bollette clamorosamente errate.
La storia è in sintesi questa. Marco riceve le sue prime bollette di Acea nel 2009, con una cifra astronomica, per un valore che sfiora i mille euro. Si preoccupa e, con pazienza, verifica la bolletta, accorgendosi di un clamoroso errore: Acea aveva calcolato il consumo applicando la tariffa per i non residenti, mentre lui e la sua famiglia erano da anni regolarmente iscritti all’anagrafe di Velletri. “Un errore può capitare”, ha pensato Marco. “Ho presentato a quel punto un formale reclamo – racconta – chiedendo la rettifica della bolletta, che nel frattempo avevo pagato, e la restituzione della somma non dovuta”. Una differenza – a suo favore - di circa 500 euro.

Padova 25-5:Sei provvedimenti di custodia cautelare agli studenti! liberi tutti! liberi subito!



Da "ateneinrivolta"
Questa mattina ci siamo svegliati con la polizia che bussava alle nostre porte, che in alcuni casi è entrata senza mandato nelle nostre abitazioni, per notificare a sei studenti misure cautelari preventive. La violenza con cui quest’operazione poliziesca è stata condotta, il carattere preventivo delle misure che ci hanno colpito sono elementi gravissimi ed esagerati rispetto agli episodi contestati. Ciascuna delle situazioni a cui questi episodi fanno riferimento è inserita nelle mobilitazioni di studenti e precari che, da settembre, hanno attraversato le strade di questa città così come di tutto il Paese. Quasi quotidianamente migliaia e migliaia di persone hanno messo in atto iniziative spontanee, azioni simboliche e dimostrative per urlare a tutti il proprio dissenso contro la crisi, la riforma Gelmini, il modello Marchionne, il governo Berlusconi, contro la precarietà delle nostre esistenze. Eravamo tutti assieme in piazza a volantinare, a comunicare con la cittadinanza e a raccoglierne il consenso e la solidarietà, a contestare i rappresentanti delle Istituzioni che hanno messo in atto le politiche in questione, da Berlusconi al Rettore Zaccaria, a bloccare il traffico stradale e ferroviario per dire chiaramente che la crisi non la paghiamo, per dire che non permetteremo a nessuno di toglierci un futuro degno.

L'impossibile capitalismo verde

Daniel Tanuro, autore del libro edito da Edizioni Alegre sarà in Italia dal 26 al 28 maggio con un tour di presentazioni a Livorno, Roma e Milano. Nell'ambito della campagna per i Sì ai quesiti del 12 e 13 giugno,
Daniel Tanuro, autore del libro edito da Edizioni ALEGRE,"L'impossibile capitalismo verde" sarà in questi giorni in Italia per presentare il suo libro, che animerà il dibattito dei comitati ambientalisti impegnatissimi in questi giorni per il raggiungimento del quorum ai referendum del 12 e 13 giugno.
Il tour di presentazioni inizierà giovedì 26 maggio a Livorno alle 17.30 presso la libreria “la Gaia Scienza” (V. di Franco 16) in cui interverrà Daniel Tanuro insieme ad Andrea Gualtieri (RSU ASA , Membro del comitato promotore per il SI all’acqua pubblica).
Sempre giovedì 26 maggio altre due presentazioni, alle 17.30 a Verona (Piazza Dante) e alle 21.00 a Padova entrambe con la presenza di Marco Bersani, tra i principali esponenti del comitato referendario nazionale dei referendum per l'acqua pubblica, nonchè autore della prefazione al libro di Tanuro.
Venerdì 27 maggio Tanuro sarà invece a Roma, alle 18.00 al Circolo di Sinistra critica (via dei Latini 73, S.Lorenzo) dove interverrà insieme a Emiliano Viti (Sc), Simona Savini (Comitato romano 2 si per l'acqua bene comune), Luigi Presutti (Comitato per il Sì Ama-Atac-Farmacap) e Alessandra Filabozzi (ATTAC, ricercatrice Torvergata).
Sabato 28 maggio infine l'ecologista belga sarà a Milano, alle 14.30 c/o Barrio's Café (via Barona ang. via Boffalora).
  La casa editrice ALEGRE ha deciso di dare un contributo per i referendum!! Chi acquista via internet da oggi fino al 13 giugno i tre libri utili agli argomenti dei referendari ("L'impossibile capitalismo verde" di Daniel Tanuro, "Nucleare se lo conosci lo eviti" e "Acqua in movimento" di Marco bersani) avrà il 30% di sconto oltre alle spese di spedizione a carico loro.
Diffondiamo!

LIBRERIA ALEGRE : Roma, Pigneto, Circonvallazione casilina 72/74

mercoledì 25 maggio 2011

12 e 13 giugno.Una battaglia da vincere.Editoriale AiR



Votiamo SI per riconquistare i nostri diritti. Votiamo SI per attaccare i loro profitti
Il 12 e il 13 Giugno saremo tutte e tutti chiamati a partecipare ai referendum per arrestare il processo di privatizzazione dell’acqua e contro la costruzione di centrali nucleari in Italia. Nonostante i tentativi del governo di fermarli all’ultimo minuto, i referendum si terranno e sarà fondamentale andare tutte e tutti a votare per raggiungere il quorum. L’appuntamento referendario è di primaria importanza perché una vittoria, oltre a dare una forte spallata ad un governo da tempo in crisi e minato nei suoi rapporti politici interni dalle recenti elezioni amministrative, lancerebbe un importante segnale: per la prima volta dopo anni si dimostrerebbe che una mobilitazione fortemente democratica e partecipativa, partita spontaneamente e dal basso, senza l’appoggio dei grandi partiti e dei media ma portata avanti solo dai cittadini e dalle cittadine, è capace di vincere contro i poteri forti e le lobby delle multinazionali dell’acqua e dell’energia.
Tutto ciò dimostrerebbe che il protagonismo della gente è in grado di arrestare le speculazioni che da troppo tempo si compiono sulle nostre teste e impedirebbe ai privati di ottenere profitti impadronendosi dei beni comuni di prima necessità, come l’acqua e l’ambiente.

ABU RAHMA: LA RICONCILIAZIONE NON SI TOCCA

L'Europa deve riconoscere la ritrovata unita' nazionale palestinese ed impedire il tentativo di Israele e degli Stati Uniti di renderla vana, dice l'attivista della lotta del villaggio di Bilin contro il Muro

DI AZZURRA MERINGOLO
Roma, 25 maggio 2011, Nena News (Abdallah Abu Rahma con le figlie al momento della liberazione lo scorso marzo) – “Difensore dei diritti umani”, così Catherine Ashton, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica della sicurezza dell’Unione Europea, ha definito Abdallah Abu Rahma, coordinatore del comitato popolare di Bil’in, un villaggio della Cisgiordania nel quale Abdallah organizza manifestazioni pacifiche dal 2005, data in cui Israele ha iniziato la costruzione del Muro di separazione, annettendosi il 60 per cento delle terre di questo paese.  Accusato di organizzare manifestazioni “sovversive”, Abdallah è stato arrestato e incarcerato tre volte dalle autorità israeliane che lo hanno infine liberato lo scorso marzo, dopo quindici mesi di detenzione.

Prove di unità a sinistra?


La componente del Prc, Essere Comunisti, convoca un incontro delle varie forze della sinistra radicale, da Sel a Sinistra Critica. Una discussione per precisare convergenze e divergenze
Giacomo Russo Spena
(da Il Riformista)
Prove di riaggregazione nella sinistra radicale. Le vittorie a Milano e Napoli hanno rinvigorito l’animo delle forze a sinistra del Pd. E ieri al teatro Alpheus di Roma l’area di Rifondazione “Essere Comunisti”, capeggiata da Claudio Grassi, ha lanciato il suo progetto: creare uno spazio (una confederazione?) politico di confronto di tutti i partiti “alternativi”. Un appello rivolto in primis a Sel ma anche a Idv, Verdi, Sinistra Critica. E perchè no a Grillo («si decidesse, però, ad abbandonare il qualunquismo») e a pezzi del Pd. «Crediamo in un progetto unitario delle sinistre - dice Grassi – E queste elezioni dimostrano che il Terzo Polo è ininfluente a livello elettorale, il Pd smettesse di inseguirlo».

America, no we can't .


Recensione del libro di Noam Chomsky, raccolta di saggi che analizza quella che è stata la linea governativa nordamericana degli ultimi sessant'anni
Radio sherwood
L'articolo su radio sherwood: http://www.sherwood.it/articolo/315/america-no-we-cant-noam-chomsky
Elezioni presidenziali 2008: l'America e il Mondo intero assistono al “fenomeno Obama” e se ne innamorano. L'elettorato americano, a suon di “Yes, we can”, pare poter decidere le sorti della propria politica. Ma è davvero così? C'è davvero un elemento di rottura con la tradizione governativa precedente o è solo tutta, una grande messa in scena?
Per rispondere a queste domande, e non solo, è appena uscito per la casa editrice Alegre, America, no we can't di Noam Chomsky. Questa raccolta di saggi analizza quella che è stata la linea governativa nordamericana degli ultimi sessant'anni. La riflessione, tuttavia, non si ferma qui. Le relazioni (per lo più poco pacifiche) intraprese per esportare la democrazia sia in America del Sud come in Medio Oriente mettono in luce quello che è il vero motore della società statunitense: la legge del profitto e del guadagno.
Chomsky, attraverso riferimenti precisi e puntuali, evitando la retorica d'opposizione, ci mostra come a partire dalla politica reaganiana in Sud America sino a finire con Obama e la questione palestinese, il modo di fare politica non muti i suoi fondamenti. Per capire quest'assenza di scarto dobbiamo valutare un altro elemento sottolineato dall'autore: la capacità evocativa messa in gioco dalla macchina elettorale americana. Esattamente come fu costruita per Reagan un'immagine semi-divina, trasformandolo in un “sommo sacerdote del libero mercato e dello stato minimo”, così è anche successo anche per Obama: l'uomo della speranza. Ciò che quindi emerge da questa analisi è una continuità storica fra un candidato e l'altro, che testimonia come oramai la politica, da pratica del comune, sia diventata gioco per pochi.
America, no we can't non si propone lo scopo presuntuoso di cambiare il mondo, ma lascia al lettore l'ultima scelta: ricominciare a pensare autonomamente o continuare a guardare lo spettacolo.

martedì 24 maggio 2011

Nei ballottaggi di Milano e Napoli la differenza la può fare il lavoro.

                                                                                                                                       


Liberazione, 21 maggio 2011, Giorgio Cremaschi.
Milano è stata per anni la capitale ideologica dell’esaltazione della flessibilità. Centinaia di migliaia di giovani, e anche meno giovani, sono entrati nelle nuove professioni, come nelle vecchie, nel lavoro cognitivo come in quello materiale, sull’onda di una campagna ideologica che, iniziata con la “Milano da bere” di Bettino Craxi, prometteva carriere prestigiose e ricchezza a chi, pur nella precarietà, fosse capace di arrangiarsi. (...)

FATAH CI RIPENSA: NO A PROCLAMAZIONE UNILATERALE INDIPENDENZA

Lo ha detto Azzam al Ahmad, un alto dirigente del movimento. Ma l’Olp resta favorevole alla dichiarazione il prossimo settembre a Washington.

Roma, 24 maggio 2011, Nena News – Sembra aver avuto degli effetti immediati il secco «no» pronunciato a più riprese negli ultimi giorni dal presidente americano Barack Obama, alla proclamazione unilaterale dello Stato di Palestina che il leader palestinese Abu Mazen intenderebbe fare il prossimo settembre alle Nazioni Unite. Secondo Azzam al Ahmad, un alto dirigente del movimento Fatah, i palestinesi non hanno intenzione di dichiarare l’indipendenza del futuro Stato palestinese in senso unilaterale. Lo ha detto durante una conferenza stampa oggi a Mosca al termine di un incontro con i dirigenti russi.

Il referendum fa paura


Fiducia al governo sul decreto che prova a scippare il nucleare. Ma ora anche Bossi si "smarca" e la Cei benedice il quesito sull'acqua. Pressione dei comitati sulla Rai, i Verdi "irrompono" in Parlamento
CAMERA VOTA FIDUCIA CON 313 SÌ 291 NO
La Camera vota la fiducia al decreto omnibus con 313 sì e 291 no e due astenuti.
COMITATO SÌ,GOVERNO TERRORIZZATO DA REFERENDUM
«Un governo terrorizzato dall'opinione degli italiani fa marcia indietro su uno dei punti qualificanti del proprio programma e cancella il nucleare. Ma sappiamo che è un trucchetto, e che tenteranno di riprovarci. Per questo vogliamo il referendum». Le oltre 80 associazioni del Comitato 'vota sì per fermare il nuclearè, in presidio di protesta davanti a Montecitorio contro il dl Omnibus, commentano così la fiducia al testo che, tra le altre misure, cancella le norme sul ritorno dell'Italia al nucleare

lunedì 23 maggio 2011

a revuelta de la "generacion perdida"


Gli "Indignados", la generazione senza futuro: studenti, disoccupati, precari, sfrattati. Tutti insieme ogni giorno nelle piazze spagnole, stanno costruendo una nuova politica non subordinata al mercato.
Isabel Serra (Da Madrid)
In Spagna sta accadendo qualcosa che mai si era visto, quello che può essere chiamato "Movimento del 15 Maggio", la cui nascita è un avvenimento veramente storico. Le piazze di più di cinquanta città sono occupate da quelli che, con lo slogan “non ci rappresentano”, hanno perduto la fiducia nella politica e adesso si fanno vedere ogni giorno nelle assemblee in strada e nelle piazze. Anche se nessuno si sarebbe aspettato un movimento di tale entità, la cosa strana è il fatto che non avesse avuto luogo prima: quando la disoccupazione giovanile aveva toccato il 45%, quando il 63% dei cittadini spagnoli vivevano con mille euro al mese o ancora meno; tutto questo mentre le grandi imprese raggiungevano profitti record e stipendi mai visti per i dirigenti delle stesse. Duecentocinquantamila famiglie sono sotto sfratto perché non riescono a pagare il mutuo, mentre la stessa banca che le lascia senza casa e con molti debiti ottiene, come premio, quasi due punti del PIL nei piani di salvataggio pubblico; la gente a questo punto scende in strada e prende parola.

domenica 22 maggio 2011

Dal 25 maggio a Milano la mostra "Fotografi per l'acqua pubblica"

Cito
I fotografi dicono no alla privatizzazione dell’acqua e dicono sì al referendum.
Un appuntamento imperdibile con il collezionismo fotografico. 
La mostra Fotografi per l’acqua pubblica è un appuntamento imperdibile con il collezionismo fotografico. Ma è anche un momento in cui sarà possibile far sentire più alta la voce contro la privatizzazione dell’acqua.
Una settantina di fotografi hanno aderito con generosità a questa iniziativa, dimostrando il loro impegno e la loro presa di posizione contro la volontà del Governo di rendere l’acqua una merce alla pari del petrolio.

Dai grandi nomi della fotografia italiana fino ai nuovi talenti, i fotografi hanno cercato nei loro archivi le immagini più simboliche ed evocative, pensando alla destinazione delle foto, sui muri dei collezionisti e degli appassionati di fotografia.
Infatti sarà possibile acquistare le loro foto e i ricavati delle vendite andranno al Comitato Provinciale 2Sì per l’Acqua Bene Comune che sta facendo grandi sforzi per comunicare con chiarezza e forza l’importanza del voto al referendum del 12 e 13 giugno.

Francesca Carmi, curatrice della mostra a nome del Comitato Provinciale 2Sì per l’Acqua Bene Comune non ha dato alcun tema ai fotografi per la scelta delle loro immagini, anche se alcuni di loro hanno deciso di interpretare, con le foto selezionate, il tema dell’acqua.

Ogni fotografo ha donato all’iniziativa una o più foto, rendendo questa mostra un avvenimento unico per la grande quantità di nomi, più o meno storici, più o meno giovani. Autori che vanno da Ferdinando Scianna a Lisetta Carmi, da Uliano Lucas a Gianni Berengo Gardin, da Gabriele Basilico a Mario Dondero si affiancano in questa incredibile mostra a generazioni più recenti, fino ad arrivare alle giovani promesse.

Le fotografie in mostra sono straordinarie: bianchi e neri e colori, algide architetture e immagini emotive, la Sicilia, Milano, Parigi, gli intellettuali e gli operai, paesaggi e ritratti, le distese d’acqua indiane e gli antri delle metropolitane, gli uccelli e le pecore, gli astrattismi e i fiori delicati, restituiti da ogni autore con la sua unica sensibilità.

Un’altra particolarità della mostra è che rimarrà aperta un solo giorno, un giorno intenso ed eccezionale per chi ama la fotografia e desidera possederla.

Fotografi per l’acqua pubblica è infatti a Milano il 25 maggio dalle 15 alle 22 presso lo Spazio Theca, in Piazza Castello 5. Un luogo ampio e solare per dare alle immagini lo spazio che meritano.

Nei giorni successivi alla mostra, fino alla data dei Referendum, le fotografie ancora disponibili continueranno a essere in vendita in rete su:

INDIGNADOS FRA SCHEDA BIANCA E PROTESTA ASSEMBLEA PUERTA DEL SOL



19:15 - INDIGNADOS FRA SCHEDA BIANCA E PROTESTA ASSEMBLEA PUERTA DEL SOL - MADRID, 22 MAG - C'è chi vota quasi convinto, chi non vota per convinzione, chi questa volta non vuole votare, chi vota tappandosi il naso: c'è di tutto nella 'Repubblicà di Puerta del Sol nella giornata che vede la Spagna alle urne. Sotto i teloni azzurri dell'accampamento 'indignadò più famoso del mondo, nel centro di Madrid, la priorità però è un'altra: trasformare la società, cambiare una democrazia stanca, creare un futuro diverso. Poi si può anche votare. Ma non tutti ne sono convinti. Molti giovani, e meno giovani, della rivolta di Madrid oggi non votano. Per rifiuto di una politica che vede candidati indagati per corruzione in quasi tutte le liste, del 'consociativismò innescato dal bipartitismo 'tossicò spagnolo fra Psoe e Pp, della 'collusionè fra politici e banchieri. E fra chi alle ultime politiche ha dato il voto al Psoe di Zapatero, molti non se la sentono più di votarlo oggi, davanti all'esercito dei 5 milioni di disoccupati (il 44% fra i meno di 25 anni). «Io voterò scheda bianca, è il mio modo di protestare» spiega in una delle viuzze del 'suk' di Puerta del Sol Rakel, 32 anni, disoccupata e attrice. «Oggi destra e sinistra sono la stessa cosa, sanno solo lanciarsi insulti». Anche Andres, elettricista, 29 anni, non dà il suo voto a un partito. «Non voto per non legittimare questo sistema elettorale». Fra le proposte degli indignados spagnoli c'è quella di una democrazia partecipativa, di un sistema elettorale proporzionale che faccia emergere i piccoli partiti e spezzi il duopolio Psoe-Pp. Fernando, 28 anni, panettiere e militante del sindacato anarchico Cnt, che fu uno dei grandi attori della seconda repubblica spagnola soffocata nel sangue da Franco, spiega di non sapere ancora se votare scheda bianca o per Izquierda Unida, a sinistra del Psoe. Deciderà nel seggio. Zapatero? «No, ora è improponibile, è il Robin Hood dei banchieri, prende ai poveri per dare ai ricchi». Maria, giurista, 29 anni, disoccupata, ha sempre votato per i socialisti. «Oggi ho votato a sinistra, per Izquierda Unida, sono i soli che ci hanno appoggiato».

DA YARMOUK PARTE LA “TERZA INTIFADA PALESTINESE”?


Due mesi fa su Facebook è comparsa la pagina «La terza intifada palestinese». E' stata riempita con idee su come commemorare l'anniversario della Naqbe, quindi è stata presa la decisione di recarsi dall’Egitto, dalla Siria, dalla Giordania, dal Libano, da Gaza e dalla Cisgiordania ai confini con Israele.

DI CRISTINA DE LUCA
Damasco, 22 maggio 2011, Nena News (nella foto di Abed Al Naji, i funerali nel campo di Yarmouk di palestinesi uccisi il 15 maggio sulle Alture del Golan) – Il 15 maggio è il giorno della Naqbe, il giorno della «catastrofe» nazionale palestinese in cui, con la nascita di Israele, 750 mila palestinesi furono costretti all’esilio (oggi sono quasi 5 milioni).
Fino all’anno scorso – in tutti gli Stati dove sono presenti oltre che in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza, Gerusalemme Est e nei territori israeliani – i rifugiati avevano celebrato questo giorno con manifestazioni, sit-in, proiezioni di film sull’argomento.
Ma quest’anno qualcosa è cambiato.

sabato 21 maggio 2011

VIDEO: DARG TEAM, DEDICATO A VITTORIO


Dalla Striscia di Gaza arriva in Italia il gruppo rap Darg Team che ha dedicato a Vittorio Arrigoni un remake di un noto motivo arabo di Marcel Khalife. Saranno a giugno a Genova per Music for Peace.

Roma, 21 maggio 2011, Nena News – Farà tappa in Italia il più famoso dei gruppi hip hop di Gaza, Darg Team. A giugno i tre componenti di Darg-Arabian Revolution Guys (i ragazzi della rivoluzione araba) parteciperanno a Music for Peace a Genova e si esibiranno anche a Milano. In entrambe le occasioni presenteranno il loro rifacimento di «Onadekum», un celebre brano nazionalista del cantautore libanese Marcel Khalife che Vittorio Arrigoni, assassinato a Gaza il mese scorso, amava in modo particolare. E’ un tributo all’attivista italiano da parte dei giovani del “Manifesto di Gaza”, del 15 “Marzo” e di altri gruppi progressisti della Striscia. Il tour italiano dei Darg Team è l’occasione per conoscere aspetti poco noti della realtà dei giovani di Gaza.
I Darg Team sono stati fondati nati nel 2004 da Sam (Sami Srour), Mady, Bess (Bassam El Masry), in seguito si sono uniti a loro Maroof Aka come produttore musicale, Ahmed Aka come creatore di suoni arabi ed infine HD come fotografo. A causa della mancanza di risorse il Team ha registrato circa 25 brani  in “home recording”. Si sono esibiti dal vivo a Gaza guadagnandosi un pubblico di giovani in continuo aumento, collaborando in eventi ed attività con le Ong locali e internazionali. Non sono mai stati in grado di registrare le loro canzoni in uno studio professionale ma, nonostante ciò, hanno vinto il primo concorso hip hop in Palestina nel 2009.
I promotori italiani del tour dei DT chiedono a tutti coloro che fossero interessati ad organizzare delle serate del gruppo palestinese nel mese di giugno, in particolare dal 3 al 20 (date da confermare), di scrivere a pmattavelli@hotmail.it,  tel. 0039 380/3560402. Nena News2.

venerdì 20 maggio 2011

Spanish revolution"


Il primo effetto di piazza Tahrir in Europa avviene in Spagna. Gli "indignados" occupano il centro di Madrid al grido di "La rivoluzione è possibile". E sperimentano i "campi base"
Carlos Sevilla
Viento Sur
Non è bastata la pioggia, caduta insistente durante la notte, né il divieto di assembramento imposto dalla giunta elettorale provinciale di Madrid, Granada e Siviglia a fermare i giovani indignados del movimento pacifico "Democracia real ya" (Democrazia reale ora). Alla quinta giornata di mobilitazione, a 72 ore dalle elezioni amministrative di domenica 22 maggio, in alcune centinaia continuano ad occupare Puerta del Sol, al km zero di Madrid, il simbolo della protesta, e sit-in sono in corso in alcune piazze di Barcellona, Granada e Siviglia. Le decisione, nell'accampamento di Sol, vengono prese per mezzo di assemblee partecipative, durante il giorno. Ci sono sette commissioni, ognuna incaricata di coprire una necessità o un servizio: commissioni di alimentazione, di comunicazione, di pulizia, di infrastruttura, di estensione, legale e di coordinamento interno; ma anche zone di infermeria, la lista degli oggetti perduti e quella dei prodotti di prima necessità. È soprendente la solidarietà mostrata dagli abitanti della centrale piazza della capitale, che assistono i manifestanti con viveri e acqua. In un'assemblea celebrata oggi, nella quinta giornata della protesta, i manifestanti hanno preparato una bozza di rivendicazioni, articolata su 24 punti, che dovrà essere discussa in una nuova convocazione, fissata alle 18 di oggi. Le richieste vanno dalle liste aperte, alla circoscrizione unica, al numero di scranni proporzionali a quello di voti. (Ansa)

Errore di sistema: "Spanish revolution"

di Carlos Sevilla
Puerta del Sol a Madrid, Plaza del Carmen a Granada, Obradoiro a Santiago, Plaza del Ayuntamiento a Siviglia. Lo spettro delle rivolte arabe "incanta" le piazze della penisola.

giovedì 19 maggio 2011

Battere Berlusconi ai ballottaggi e vincere al referendum. C'è spazio per una sinistra innovativa e radicale

La sconfitta di Berlusconi e le crepe del centrodestra costituiscono la notizia più rilevante di queste elezioni amministrative. Il caso di Milano è evidente ma anche gli insuccessi diffusi della Lega stanno lì a testimoniare una crisi della compagine governativa. I limiti evidenti del governo, gli effetti della crisi, la speranza di un cambiamento motivano un voto che utilizza quello che ha a disposizione.

BARGHOUTI: FUTURO PREMIER ANP DEVE AVERE CONSENSO POPOLO

In un’intervista al quotidiano egiziano al Ahram, il «comandante dell’Intifada» in carcere dal 2002 in Israele, esorta il futuro esecutivo Fatah-Hamas a fondare il suo programma sul documento elaborato dai prigionieri politici palestinesi.

Roma, 19 maggio 2011, Nena News (foto di Tal Cohen dal sito www.haaretz.com) – In un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano egiziano al Ahram, il segretario generale di Fatah in Cisgiordania Marwan Barghouti (in carcere in Israele dal 2002), conosciuto come il «comandante dell’Intifada», esprime soddisfazione per la riconciliazione tra Fatah e Hamas e sollecita la nomina di un premier palestinese che abbia la piena fiducia e il consenso dell’intera popolazione.

OBAMA, NON CAMBIA LINEA USA IN MEDIO ORIENTE


Oggi il presidente si rivolgera' di nuovo al mondo arabo-islamico. Promettera' un piano Marshall e sostegni a Tunisia ed Egitto, condannera' Gheddafi e Assad ed esprimera' l'abituale sostegno incondizionato alle posizioni di Israele.

DI MICHELE GIORGIO*
Due anni fa al Cairo, con il suo discorso al mondo arabo-islamico, Barack Obama provò ad inviare un segnale diverso dopo gli otto anni di George Bush alla Casa Bianca. Il segnale di una Amministrazione con una visione diversa dei rapporti tra gli Stati Uniti e il Medio Oriente. Non pochi arabi lo applaudirono, pieni di speranza. Due anni dopo il nuovo discorso che leggerà oggi il presidente americano ufficializzerà il mancato rinnovamento della politica statunitense nella regione. Rivolte e proteste agitano i paesi del Nordafrica e del Medio Oriente, non certo per merito di Obama. Anzi, il presidente americano all’inizio aveva appoggiato i due despoti (buoni alleati di Washington), il tunisino Ben Ali e l’egiziano Mubarak, per poi abbandonarli rapidamente di fronte a proteste popolari ormai incontenibili.

12 e 13 giugno vota SI' ai Referendum: Avranno la lotta fino all'ultima goccia!





    

  •                                                                                Le privatizzazioni dei beni comuni, acqua in primis, cosi' come la riforma dell'università e i ricatti di Marchionne, ci dicono a chi vogliono far pagare questa crisi.
  • Privatizzazioni, precarietà, tagli allo stato sociale, degrado dell'ambiente non sono che diversi aspetti di quelle politiche neoliberiste che hanno imperversato negli anni che hanno preceduto la crisi e che vengono ora riproposte con piu' virulenza. Esse hanno un solo obiettivo: il primato del profitto, di fronte al quale tutto deve essere sacrificato.
  • Allo stesso tempo lo straordinario risultato raggiunto con 1.400.000 firme a sostegno dei referendum per fermare la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici, dimostra che possiamo fermare chi vuole fare profitto sui nostri diritti. Dopo il riconoscimento da parte della Corte Costituzionale, dell'ammissibilità di ben due referendum sull'acqua e un terzo sulla questione nucleare, oggi si riapre la possibilità di discutere un nuovo modello di sviluppo economico capace di costruire processi partecipativi nella gestione dei beni comuni e di promuovere alternative energetiche rispettose della nostra salute.

mercoledì 18 maggio 2011

Chi vince, chi perde

Rispetto alle regionali il centrodestra perde 57mila voti e il centrosinistra ne guadagna 66mila. Grande balzo del 5Stelle che supera spesso l'Udc. La sinistra, grazie soprattutto a Sel, torna ai livelli del 2006. L'analisi dell'Istituto Cattaneo
L’Istituto Cattaneo di Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati del voto amministrativo appena conclusosi per capire quanto i maggiori contendenti abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle precedenti elezioni comunali e regionali. Il confronto con le elezioni comunali è, per molti versi, quello più corretto, in quanto le elezioni messe in relazione sono dello stesso tipo; tuttavia, nella maggior parte dei casi le precedenti elezioni comunali si sono svolte nel 2006, prima della nascita degli attuali Pd e Pdl, e sull’onda della vittoria di Prodi nelle politiche del 2006 e dunque in un contesto notevolmente diverso. Inoltre, sia nelle precedenti consultazioni sia in quelle del 15-16 maggio 2011, ci sono alleanze diverse entro i due schieramenti. Il confronto con le precedenti regionali (quasi sempre quelle del 2010) è, per certi versi, più corretto sul piano strettamente politico, ma anche in questo caso ci sono problemi legati alle alleanze che cambiano, alla presenza di liste del candidato presidente, e così via

martedì 17 maggio 2011

ROMA: 30 MAGGIO SCIOPERO METROPOLITANO

Dal sito USB 
Roma – sabato, 14 maggio 2011
Incroceranno le braccia i lavoratori di Atac, Ama, Acea, dipendenti capitolini, Coop Sociali e tutte le aziende colpite da privatizzazioni e tagli di bilancio.


L’Unione Sindacale di Base ha proclamato per il prossimo 30 maggio lo sciopero dei lavoratori di Atac, di Ama, di Acea e di tutte le aziende che rientrano nel piano della Holding Roma Capitale deliberato dalla Giunta Alemanno e di tutte quelle aziende che sono previste in dismissione dal medesimo progetto.

Nella stessa giornata si asterranno dal lavoro i dipendenti del Pubblico Impiego capitolino, dei Nidi e delle Scuole d'infanzia, delle cooperative sociali e di tutti quei settori e aziende coinvolti in privatizzazioni, liberalizzazioni, esternalizzazioni e che subiscono i tagli dal progetto di bilancio presentato dalla Giunta.

I sopravvissuti del libro

Da "Edizioni Alegre"


Il Salone di Torino è terminato e la nostra piccola resistenza è finita. E' stato un massacro ma ne valeva la pena. Alegre c'è e ha diversi progetti da tirare fuori. (Nella foto il nostro stand)
Il Salone del Libro per fortuna è finito. E' stato un massacro per chi, come noi, è talmente piccolo da fare tutto da solo: contrattare i diritti con le agenzie letterarie e caricare la macchina; vendere i libri e progettare i prossimi. E' stato un massacro perché il Salone è drammatico: da un lato vede una partecipazione di massa incredibile, animata da lettori e lettrici in carne e ossa, quelli e quelle che i libri li amano e li vengono a odorare. Dall'altra si regge su un'organizzazione industriale fatta a uso e consumo della grande editoria quella che in mezzo ai viali del Lingotto colloca delle vere e proprie librerie, gigantesche idrovore di pubblico e di incassi. Come non chiedersi, girando tra i corridoi del Salone, quale senso possa avere una mega-libreria Feltrinelli uguale in tutto e per tutto a quella che è possibile trovare in una grande città o in una qualsiasi stazione. Come competere con gli stand giganteschi di Mondadori, Rcs, Gems? Ma in fondo ne è valsa la pena. Abbiamo conosciuto molti di quelli che leggono questo sito, abbiamo incontrato diversi nostri autori, abbiamo messo in piedi dei progetti nuovi. Insomma, ci siamo divertiti e lo rifaremo. Resta la sensazione di sempre, cioè che la piccola editoria, indipendente o, addirittura, militante, sia troppo indietro rispetto alla situazione, incapace perfino di parlarsi. Eppure, il quadro offerto dal Salone è quello che dovrebbe spingere a concordare qualcosa insieme, se non altro la necessità stessa di concordare. Vedremo se qualcosa cambierà. In ogni caso è finita. Da domani si torna a fare libri, sperando che a venderli ci pensiate un po' anche voi.

lunedì 16 maggio 2011

Il risarcimento della memoria


Dalla recensione apparsa su Liberazione: "Il libro di Stefano Tassinari restituisce dignità a chi subisce operazioni di cancellazione dalla storia"
Checchino Antonini
(da Liberazione)
«Ma è vera questa storia che racconti?». La domanda ricorrente dei più giovani tra i lettori a Stefano Tassinari, autore di “D’altri tempi”, è la spia del vuoto di memoria dentro cui vivono i rapporti tra le generazioni, i generi e quelli tra le classi e tra i Paesi. E, dentro le generazioni (e le classi e i generi e i Paesi) la dialettica tra rimozioni e monumenti alla memoria è spesso un falso movimento tutto inscritto nelle dinamiche di presentificazione indotte dall’industria culturale.

La prima vittoria: Sardegna antinucleare



Con il 60% di affluenza al voto e con il 98% di Sì alla richiesta dei promotori la Sardegna dà il segnale nazionale. Si possono battere
Gianluigi Deiana
Alle 18, con ragionevole tempestività, la regione Sardegna ha reso pubblici i dati definitivi sull'affluenza alle urne per il referendum sul nucleare. Ha votato il 59,34% degli aventi diritto, a fronte di un quorum di validità fissato dalla legge regionale al 33%. Il dato relativo ai SI contro il nucleare si attesta sul 98%.
Il dato risultava imprevedibile alla vigilia per la compresenza di elezioni comunali anche importanti (Cagliari, Olbia, Carbonia, Iglesias ecc.) e per la consistenza del numero dei residenti fantasma (emigrati all'estero, proprietari di seconde case ecc.).
Le indicazioni desumibili dai dati referendari più recenti risultavano scoraggianti (20% nella consultazione sulla legge regionale per le coste, 27% per la consultazione nazionale sulla fecondazione assistita e così via).
La diffusa ostilità popolare al nucleare, percepibile sempre più nelle ultime settimane, è stata in realtà disorientata sia dai diversivi creati da Berlusconi sia dall'inconsistenza della classe politica e dalla latitanza delle organizzazioni associative e sindacali di massa della sinistra (Cgil, Arci, Legambiente in primis).
Per tale ragione l'esperienza politica compiuta intorno all'iniziativa di "Sardigna Natzione" con la costituzione del "Comitato Sinonucle" è stata sorprendente, inedita nella sua forma e straordinariamente motivante nella sua passione. La girandola di mail scatenata con la lievitazione dal quorum aritmetico (33%) al quorum politico (60%) è stata mossa dalla richiesta generale di continuare con l'esperimento, ormai noto come il Sottomarino Giallo", più ancora che dalla felice sorpresa per il risultato.
L'azione di "Sinistra Critica" nel coordinamento che ha deciso via via l'orientamento politico e la forma comunicativa è stata importante, nella sostanziale assenza della ex sinistra radicale (Sel, Pdci, Pcl) e con la sola importantissima presenza attiva di singoli compagni di Rifondazione, del Cagliari Social Forum e ovvuiamente del Comitato Gettiamo le basi.
Ieri il referendum sardo sembrava un vaticinio nazionale; i dati di Milano raccolgono il vaticinio. Buon pro.

Cronache da Gaza


Corrispondenza dal Convoglio "Restiamo umani" in missione a Gaza nel ricordo di Vittorio Arrigoni. I palestinesi celebrano la Nakba e Israele spara.
Emanuele Calitri
da Gaza
dalla Carovana Co.R.Um in missine a Gaza

Stamattina nella Striscia di Gaza si è tenuta la manifestazione di commemorazione della Nakba. Fin dalla mattina migliaia di Gazawi si sono dati appuntamento ad Eretz, hanno varcato il valico e sono entrati nella buffer zone, la zona cuscinetto che Israele ha imposto sul territorio palestinese e che “protegge” manu militari separando i contadini dai propri campi e spesso lasciando isolate le abitazioni.
Questo massiccio e pacifico ingresso, il più partecipato della storia, ha visto la pronta risposta dell’esercito, che ha iniziato con dei lanci di lacrimogeni ed ha continuando bersagliando la folla con cecchini e con i tank. Malgrado il via vai di ambulanze la mobilitazione ha continuato a crescere con un flusso sempre costante di macchine, taxi e camioncini carichi di manifestanti, che dopo essersi riappropriati dei terreni hanno annunciato di voler rimanere anche per la notte. Il corteo ha visto la partecipazione di tutte le formazioni politiche recentemente riunificate, insieme ad uomini e donne di tutte le età.

domenica 15 maggio 2011

Seminario Donne Sinistra Critica 21-22 maggio

Seminario Donne Sinistra Critica 21-22 maggio

femm.jpg
Programma del Seminario Femminista di Sinistra Critica che si terrà a Marina di Massa il 21 e 22 maggio. per info: nadia.demond@gmail.com
SABATO 21 MAGGIO
ORE 12 INIZIO LAVORI
Plenaria
Relazione sul documento femminista e presentazione del programma del seminario e dei suoi obiettivi
Intervento sulle lotte internazionali delle donne (Tunisia ed Egitto)
ORE 13-14 PRANZO
ORE 14:30 -17
Discussione in gruppi
1) La femminilizzazione del lavoro nella crisi economica. Reddito e/o Salario? Conciliazione o condivisione?
2) Corpi liberati o mercificati ? Il patriarcato è morto o lotta contro di noi?
ORE 18
Plenaria
Relazione dei gruppi e intervento su strutture patriarcali nella sinistra e in Sinistra Critica
Dibattito
ORE 20 CENA
ORE 21- 22:30
Plenaria
Presentazione Europride
FESTA!!!!
DOMENICA 22 MAGGIO
ORE 8:30 COLAZIONE
ORE 9:30- 10:30
Plenaria
Relazione su Costruzione e diffusione di un pensiero forte, strumenti e tecniche di comunicazione
ORE 11-13
Discussione in gruppi
1) L'intervento femminista tra le giovani donne, il lavoro di Genere in AIR
2) Campagne possibili delle donne di Sinistra Critica
ORE 13-14 PAUSA PANINO
ORE 14-16
Plenaria finale
Relazioni dei gruppi e prospettive di lavoro
femm.jpg
Programma del Seminario Femminista di Sinistra Critica che si terrà a Marina di Massa il 21 e 22 maggio. per info: nadia.demond@gmail.com
SABATO 21 MAGGIO
ORE 12 INIZIO LAVORI

Strauss-Kahn arrestato a New York.


il presidente del Fondo monetario internazionale fermato dalla polizia per molestie sessuali. E' il candidato di punta del Partito socialista francese alle prossime preidenziali del 2012
Il presidente del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, è stato arrestato all'aeroporto John Kennedy di New York con l'accusa di molestie sessuali. E' quanto riporta il New York Times nella sua edizione online. Il candidato principale alle Presidenziali francesi del prossimo anno, è stato fermato dalle autorità aeroportuali e portato a Manhattan, negli uffici dell'Unità speciale Vittime. L'accusa è di aver molestato sessualmente una cameriera di un hotel.

sabato 14 maggio 2011

EDIZIONI ALEGRE AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Siamo a Torino, alla festa del libro. Abbiamo aperto lo stand e esposto la bandiera dell'Acqua, gli unici a farlo. Circondati dalle corazzate dell'editoria cerchiamo di resistere
redazione
Eccoci qui al Salone del Libro. Abbiamo appena finito di montare il nostro stand, un dignitoso 4X2 che ovviamente impallidisce di fronte alle corazzate editoriali di Mondadori, Feltrinelli, Gems o Newton Compton. Però ci siamo. Una connessione a internet per cinque giorni costa la bellezza di 220 euro (e quindi abbiamo ripiegato su una più semplice chiavetta Usb); un caffé un euro e non osiamo chiedere quanto costino panini e acqua minerale. Però facciamo gli editori e a Torino ci sembra giusto esserci. Abbiamo esposto la bandiera blu del Referendum Acqua "2Sì per l'acqua comune". E' appesa nel nostro stand in bella vista e sotto ci sono i nostri libri su "acqua", "nucleare" r"rfiiuti" e cricche varie. Ci verranno a trovare un po' di autori e amici e/o compagni, e cercheremo di fare la nostra bella figura. Se passate siamo al Padiglione 2 stand J 18.

giovedì 12 maggio 2011

14-05 MESSINA-Corteo Contro il Ponte sullo stretto


Da AteneinRivolta

Sabato 14 AteneinRivolta sarà al corteo No Ponte a Messina. Ore 16 da Piazza Cairoli

Il ponte sullo stretto, se spogliato della sua clamorosa audacia strutturale, si presenta nella sua veste reale di enorme operazione economico finanziaria, che pur mantenendo la sua natura di compenso elettorale per il largo “consenso” del centro destra in Sicilia, oggi finisce per essere l’ennesimo meccanismo “neo liberista”, messo in opera per sfuggire alle cicliche crisi del capitale.
Crisi, che sta mettendo in evidenza quali sono i meccanismi che la finanza e imprese mettono in moto per mantenere alti i profitti, ossia l’eliminazione dei diritti, l’aggressione dei territori e la privatizzazione dei servizi pubblici.

Roma, 28 Maggio: presentazione della nuova sede del 'Centro Studi Livio Maitan'

pieghevole1.jpg
"L'altra storia" libri, riviste, opuscoli e documenti del Movimento Operaio e Rivoluzionario italiano e internazionale
Sabato 28 maggio alle ore 18.00 in via di Tor Vergata 430 sarà presentata la nuova collocazione del Centro Studi Livio Maitan.
Nella nuova sede sono conservati oltre 4.500 volumi, decine di collezioni di periodici italiani e stranieri del Movimento Operaio e
Rivoluzionario internazionale e l'archivio di documenti politici
originali raccolti dagli anni '50 in poi da Livio Maitan,militante e
dirigente della Quarta Internazionale e del P.R.C. fino alla sua
scomparsa nel 2004.
Sarà presente il presidente del Centro, prof. Antonio Moscato.

Sospendere i professori spoliticizzati? Telefonate subito!


Ancora "roghi": stavolta è il deputato Pdl, Garagnani, che propone di sospendere i professori che fanno "ideologia". Un piccolo prontuario per provare a resistere
I professori che faranno propaganda politica o ideologica nelle scuole potranno essere puniti con la sospensione dall'insegnamento "per almeno 1-3 mesi". È quanto prevede, in estrema sintesi, la proposta di legge appena presentata alla Camera dal deputato del Pdl Fabio Garagnani, componente della Commissione Cultura di Montecitorio. Il commento del segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo: "Esternazione delirante". L'iniziativa si commenta da sola e pensiamo non sia né utile, né giusto dedicargli altri approfondimenti se non questo piccolo manuale di difesa consigliatoci da WuMing1:
"Dieci anni fa istituì un servizio telefonico per la denuncia anonima degli insegnanti che "facevano politica" in classe. Una mia amica insegnante telefonò:
- Vorrei denunciare una maestra comunista.
- Molto bene, dica pure!
- Insegna alle elementari ed è un elemento pericoloso. Dice ai bambini che i partigiani erano dalla parte della ragione e i fascisti dalla parte del torto.
- In quale scuola insegna?
- Nella mia stessa scuola [segue nome dell'istituto].
- E in quale classe?
- Nella mia stessa classe. Sono io, e le dico che deve andare affanculo. Buona giornata".
Che aggiungere?

mercoledì 11 maggio 2011

FORMAZIONE POPOLARE AD ALBA






martedì 10 maggio 2011

VOGLIA DI VINCERE - ERRE N. 43

EDITORIALE
L'unica proposta alternativa
PRIMO PIANO
Referendum, la voglia di tornare a vincere (Emiliano Viti)
Puglia, una battaglia controcorrente (Federico Cuscito e Gianni de Giglio)
Il pubblico in comune (Nando Simeone)
Non c'è nucleare senza catastrofe: Fukushima lo dimostra (Daniel Tanuro)
Il nucleare, l'informazione lo può battere (Giorgio Carlin)
TEMPI MODERNI
I sindacati di base di fronte a un bivio (Roberto Firenze)
Il ritorno degli autoconvocati (Andrea Martini)
Nuove reti femministe (Lidia Cirillo e Flavia D'Angeli)
Organizzare la rivolta (Ateneinrivolta)
FOCUS
La rivoluzione è possibile (Piero Maestri)
I ragazzi che hanno fatto la rivoluzione (Fathi Ghamkhi)
La sollevazione dell'Egitto: non solo una questione di transizione (Adam Hanieh)
Tunisia, Egitto...di nuovo la rivoluzione permanente (Gigi Malabarba)
IDEEMEMORIE
Keep ya head up (Antonio Ardolino e Dario Firenze)
Le scritture resistenti (Checchino Antonini e Eugenia Foddai)
Libreria
Per richiedere questa copia scrivi a redazione@edizionialegre.it
Per abbonamenti: abbonamento ordinario 25 euro (6 copie), sostenitore 50 euro. versamenti su ccp 65382368 intestato a Edizioni Alegre soc. Coop. giornalistica 00176 Roma.
Oppure paga tramite paypal
vai al sito

Landini chiede fiducia e molla la sinistra


Il segretario della Fiom ottiene il 70 per cento dei voti al Comitato centrale sulla vicenda Bertone. Frattura con la l'area di Cremaschi e Bellavita. La Cgil rilancia le "firme tecniche"
Salvatore Cannavò
da Il Fatto quotidiano
Maurizio Landini supera anche la prova della ex Bertone anche se lascia per strada la sinistra interna. La firma dell'accordo da parte delle Rsu Fiom, infatti, aveva provocato le critiche dell'ala sinistra guidata da Giorgio Cremaschi. Ieri Landini, riunendo il Comitato centrale, ha voluto prendere di petto il dissenso svolgendo una relazione “a titolo personale” e decidendo, al termine della stessa, di chiedere un voto di “fiducia” che certificasse bontà delle scelte fatte e forza del segretario. Ha avuto 106 adesioni, il 70 per cento, sul documento che ha presentato mentre 29 voti sono andati al documento alternativo della minoranza di Fausto Durante, vicina al segretario generale della Cgil, e 15 astensioni alla “sinistra” di Cremaschi e Bellavita, il 10 per cento. E' stato quest'ultimo, membro della segreteria nazionale, a fare la dichiarazione di voto di astensione anche se parte delle sue osservazioni, ha spiegato, “sono state raccolte nel documento finale”. Una frattura, dunque, all'interno della maggioranza che secondo Durante rende la Fiom “più debole” e che invece in Fiom considerano come un rafforzamento di una linea “autonoma” e autosufficiente. Landini si dice soddisfatto: “Il voto è un elemento che rafforza le iniziative che la Fiom ha messo in campo sia per contrastare la pratiche della Fiat, sia per riconquistare il contratto nazionale di lavoro, vista la positività dei decreti dei tribunali”. Soddisfatto si dice anche Giorgio Cremaschi di fatto estromesso dalla vera maggioranza che governa la categoria. “Nel testo finale c'è scritto quello che chiedevamo, che anche la Bertone è un accordo separato e che la Fiom lo contesterà. In altre condizioni quel testo lo avrei votato ma oggi c'era da fare un chiarimento interno e registrare un dissenso”.