lunedì 13 ottobre 2008

RACCOLTA FIRME A BOVES

Sabato 25 Ottobre 2008 dalle ore 9 alle 13, vicino al municipio e durante il consueto mercato cittadino, si raccoglieranno le firme a Boves sulla Proposta di Legge d'Iniziativa Popolare per un Salario Minimo Intercategoriale (SMIC), per un Salario Sociale, per la restituzione integrale del Fiscal Drag ed una nuova Scala Mobile.

LA VERA SICUREZZA È ARRIVARE A FINE MESE!


sabato 11 ottobre 2008

VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 17 OTTOBRE. SCUOLA E UNIVERSITA' IN FERMENTO

Manifestazione nazionale a Roma, ore 10 p.za della Repubblica

Come Sinistra Critica siamo impegnati da qualche mese a dare vita a un percorso unitario e partecipato per una mobilitazione d'autunno efficace e incisiva. Il bilancio dei primi 6 mesi di governo delle destre parla chiaramente dell’urgenza di costruire un’opposizione sociale e politica la più incisiva possibile. In poche settimane siamo passati dagli attacchi contro il pubblico impiego del Ministro Brunetta, alla vertenza Alitalia chiusa facendo pagare il prezzo di decenni di malaffare e malapolitica ai lavoratori ed alle lavoratrici, al vero e proprio tentativo della Ministra Gelmini di smantellare definitivamente il sistema d’istruzione pubblico, fino all’offensiva di confindustria e governo contro lo stesso contratto nazionale. Il tutto condito con una provvidenziale campagna securitaria e razzista, di cui abbiamo visto i tristi frutti nell’omicidio di Abba a Milano o nelle manifestazioni di intolleranza di Pianura.
A questa offensiva politica, sociale e culturale delle destre si può rispondere solo portando in campo i soggetti sociali colpiti da queste politiche, da lavoratori e lavoratrici pubblici, a maestre ed insegnanti colpiti dai tagli all’istruzione, ai\alle migliaia di precari che vedono sfumare con la Finanziaria ogni speranza di assunzione, fino ai\alle lavoratori\trici migranti, agli\alle studenti e a tutti coloro che pensano giusto opporsi a quello che diventa sempre più un “governo dei padroni”.
Lo sciopero generale del 17 ottobre indetto dal sindacalismo non concertativo è un primo, importantissimo, tassello di questo lavoro di resistenza e protagonismo sociale.
Sinistra Critica è impegnata, quindi, nel pieno successo di questa appuntamento e della manifestazione nazionale convocata a Roma in quella stessa data, coscienti che il successo di questa mobilitazione potrà rappresentare un punto di partenza per sviluppare lotte e vertenze e per cominciare a tessere reti e relazioni trai diversi movimenti che si battono contro le politiche del governo. (sinistracritica.org)

venerdì 10 ottobre 2008

SINISTRA CRITICA ADERISCE A SCIOPERO 17 OTTOBRE

IN PIAZZA CONTRO POLITICHE ESECUTIVO E CONFINDUSTRIA

(Adnkronos) - «Saremo in piazza il 17 ottobre nel primo e unico reale momento di mobilitazione contro la politica del governo e di Confindustria». Lo dichiarano Flavia D'Angeli e Franco Turigliatto, esponenti di Sinistra Critica, nell'annunciare l'adesione allo sciopero generale indetto da Rdb-Cub, Cobas e Sdl. «Si tratta dell'unico momento utile -affermano- perchè interviene quando ancora il pacchetto scuola è in discussione in Parlamento e perchè rappresenta una giornata di lotta contro tutta la politica economica del governo e contro la sciagurata concertazione gestita da Confindustria e dai confederali». «Non hanno invece queste caratteristiche nè lo sciopero del 30 ottobre di Cgil, Cisl e Uil, che arriva tardi, nè la manifestazione dell'11 ottobre promossa da Di Pietro e Sinistra che ha come scopo quello di risollevare le sorti dei partiti promotori piuttosto che organizzare una vertenza generale contro il governo e contro il tentativo di far pagare la crisi a lavoratori e lavoratrici. Il 17 saremo in piazza per contribuire a costruire questa vertenza, che deve prevedere una generalizzazione dello sciopero e un allargamento dei conflitti - a partire dagli studenti - e ci saremo con la nostra proposta di legge popolare per il Salario minimo a 1300 euro al mese», concludono D'Angeli e Turigliatto. (www.sinistracritica.org)

TESTO LEGGE INIZIATIVA POPOLARE PER IL SALARIO

Norme in materia di introduzione del salario minimo intercategoriale e del salario sociale, previsione di minimi previdenziali, recupero del fiscal drag e introduzione della scala mobile

Articolo 1
1. La retribuzione oraria minima per tutte le tipologie di lavoro pubblico e privato, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, denominata Salario Minimo Intercategoriale (SMIC), non può essere inferiore all'importo definito ai sensi della presente legge . Nessun contratto di lavoro può essere stipulato con una retribuzione inferiore allo SMIC .

2. Lo SMIC è incrementato al 1 gennaio di ogni anno in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati definita dall’Istat.

3. Il valore orario dello SMIC per il 2008 è di 7.5 euro netti. La retribuzione è calcolata sulla base del predetto importo, da applicare alle ore di lavoro mensili previste dal contratto.

4. Per i contratti di lavoro in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, fatte salve le condizioni di miglior favore, lo Smic si applica al livello retributivo inferiore, e si procede altresì alla riparametrazione dei livelli superiori fino ai successivi rinnovi.

Articolo 2

(Delega al governo)

1. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi contenenti norme intese a modificare la disciplina delle indennità di disoccupazione e dei minimi previdenziali.

2. Il Governo, nell'esercizio della delega di cui al comma 1, fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, previste dai relativi statuti, dalle norme di attuazione e dal titolo V della parte II della Costituzione, si atterrà ai seguenti principi e criteri direttivi:

a) prevedere e disciplinare l’introduzione del salario sociale, da corrispondere a tutte le persone maggiorenni disoccupate da almeno 12 mesi e residenti in Italia da almeno 18 mesi;

b) stabilire l'importo del salario sociale nella misura di 1000 euro mensili e prevedere che esso sia corrisposto per il 70% in forma monetaria dal Ministero del Lavoro e per il restante 30% in beni e servizi gratuiti forniti dalla Regione tramite bonus opzionali; stabilire in 36 mesi la durata massima del salario sociale; prevedere che, al termine del suddetto periodo , in assenza di offerte di impiego a tempo indeterminato, la pubblica amministrazione proceda all'assunzione dell ’avente diritto con contratto a tempo determinato della durata di almeno 24 mesi; stabilire che il salario sociale non è sottoposto a tassazione e concorre figurativamente ai fini previdenziali;

c) fissare l'importo dei dei minimi previdenziali nella misura minima di 1.000 euro;

d) consentire il recupero del drenaggio fiscale di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 1989, n. 154, modificando automaticamente le aliquote fiscali di retribuzioni ed erogazioni previdenziali sulla base dell’incremento dell’1% dell’indice dei prezzi al consumo registrato al 31 agosto di ogni anno e disponendo l’abrogazione di tutte le norme che consentono deroghe a tale principio da parte del Ministero dell’Economia;

e) prevedere che il differenziale registrato annualmente tra inflazione programmata , o realisticamente prevedibile , e inflazione reale sia recuperato integralmente con le retribuzioni e le erogazioni previdenziali del mese di gennaio di ogni anno.

Articolo 3

(Copertura finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dalla presente legge si provvede con le maggiori entrate conseguenti all'applicazione delle seguenti misure:

a) unificazione al 20% dell’aliquota fiscale applicabile ai proventi da interessi corrisposti sui conti correnti bancari e per le rendite finanziarie, con esclusione dei redditi annuali individuali fino a 50.000 euro che mantengono il regime di prelievo attuale per le rendite inserite nella dichiarazione dei redditi;

b) abolizione della riduzione del cuneo fiscale per imprese banche e assicurazioni, di cui all’articolo 1, commi 266-269, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nonchè delle disposizioni introdotte dall' articolo 15-bis del decreto legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127 .