Lavoratori e sindacati in rivolta contro la chiusura del quotidiano del Prc decisa a partire dal 1 gennaio. L'articolo di Ennio Remondino e i comunicati sindacali
di Ennio Remondino
da Globalist.it
Tra compagni. Una crisi grave quella che investe tutto il settore dell'informazione, e in particolare quello della carta stampata. Parliamo soprattutto dei giornali di partito e di quelli editi da cooperative sostenuti sino a ieri dai finanziamenti statali. Era il caso di Liberazione e della Mcr, società editrice del quotidiano del partito della Rifondazione Comunista. Tra gente di sinistra schierata e militante, anche di fronte ad una crisi drammatica di lettori e di soldi, ti aspetti che una soluzione di equi sacrifici, qualcosa di meglio di quanto ha fatto il governo Monti, alla fine esca fuori. Mica abbiamo di fronte la Marcegaglia per mobilitare la Fiom di Landini!
Invece. Trattativa rotta fra il sindacato di redazione, assistito dalla Fnsi e dalla Associazione stampa romana, e la Mrc. L'azienda, denuncia chiaro e tondo il sindacato, "Ha violato le più elementari regole di un civile confronto fra le parti, presentandosi al tavolo con una posizione precostituita, intransigente e inaccettabile: chiusura dell'edizione cartacea dal 1° di gennaio, cassa integrazione a zero ore per tutti i lavoratori (giornalisti e poligrafici), passaggio all'online ma senza un progetto definito e con un numero insufficiente di addetti". Caspita "Compagni" della Mcr, mi state facendo rimpiangere i "Padroni" che, in genere, il loro mestiere lo sanno fare.
Apparatnik. "Non bastassero i guasti causati dagli ultimi governi -afferma il segretario dell'Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini - ci si mette anche la miope arroganza e l'insipienza aziendale di chi, da funzionario di partito, prova a inventarsi editore senza averne nè la stoffa nè le capacità. Il sindacato ha ragionevolmente argomentato la sua opposizione alla sospensione delle pubblicazioni (danno di immagine, disaffezione dei lettori, insufficienza progettuale ecc), provando anche ad articolare una controproposta che tenesse conto della drammatica situazione economica in cui versa tutto il comparto".