DANIELA RIVA
Gaza, 24 dicembre 2011, Nena News (le foto sono di Rosa Schiano) – Oliva, l’imbarcazione del CPS Gaza (www.cpsgaza.org), sta continuando ad uscire con i pescatori al largo della costa di Gaza per monitorare le violazioni della marina israeliana nelle acque palestinesi. Oliva ha anche la speranza di servire da deterrente agli attacchi armati e agli arresti che i pescatori subiscono quotidianamente insieme alla confisca delle loro imbarcazioni.
Dal novembre scorso, come già denunciato in un comunicato del Palestinian Centre for Human Right (www.pchrgaza.org), la frequenza degli arresti di pescatori palestinesi al largo della costa, indipendendentemente dalla loro posizione, sembra essere in aumento.  Come spesso riferito dai pescatori e confermato da quelli recentemente arrestati e rilasciati, questi arresti sembrano essere solo finalizzati alla raccolta di informazioni sull’appartenenza politica di famigliari e amici, sull’area portuale di Gaza e sui tunnels di Rafah, oltre che a offrire un supporto economico agli arrestati in cambio della loro disponibilità a ‘collaborare con Israele’.