Il primo effetto di piazza Tahrir in Europa
avviene in Spagna. Gli "indignados" occupano il centro di Madrid al
grido di "La rivoluzione è possibile". E sperimentano i "campi base"
Carlos Sevilla
Viento Sur
Errore di sistema: "Spanish revolution"
di Carlos Sevilla
Puerta del Sol a Madrid, Plaza del Carmen a Granada, Obradoiro a Santiago, Plaza del Ayuntamiento a Siviglia. Lo spettro delle rivolte arabe "incanta" le piazze della penisola.
Nel contesto anodino di una campagna elettoral che molto probabilmente manderà al destra al potere in buona parte dei municipi e delle regioni autonome dalla porta posteriore è sbucato un nuovo movimento sociale che si oppone ai sondaggi elettorali e bipartisan propone la partecipazione diretta in forma di auto-organizzazione, la socialità e il desiderio di vivere insieme contro l'individualismo competitivo e una serie di rivendicazioni che vanno al cuore della crisi.
Le proteste 15-M hanno creato una dinamica ascendente di mobilitazione in cui insieme ai settori giovanili dell'università, agli "indignados" e agli organizzati in "Giovani senza un futuro", cominciano a unirsi alla protesta altri settori che precedentemente avevano smobilitato, grazie a una "politica comunicativa che deve molto alla proliferazione rizomatica delle rete sociali. L'accampamento a Puerta del Sol, al di là della riappropriazione degli spazi pubblici che sembravano riservati al traffico, al cemento e al commercio, è un evento comunicativo che si è diffuso alla velocità della luce in altri luoghi della penisola e che acquista il rilievo delle proteste europee contro i piani di aggiustamento strutturale.
Il discorso che nasce dalla protesta comincia ad essere chiarito. Balbetta per generare una propria grammatica. Non si tratta di sottolinearne debolezze o limiti quanto di avvertire della potenza egemonica che, per tutta una generazione, hanno indicazioni semplici ed efficaci, riassumibili in slogan come "casa, concerti, pensioni, democrazia reale". Questi slogan condensano un intero programma di lungo termine di resistenza sociale, contro la dittatura dei mercati intorno a un nuovo soggetto sociale.
Ampliare la portata della mobilitazione richiederà più di una buona politica di comunicazione. La sbornia elettorale porrà le basi per allargare le alleanze. Perché lo spettro si estenda occorrono "campi base"come punti di incontro della politica di movimento ma in grado di andare oltre l'evento. Dalla qualità dei "campi base" dipende l'ascesa al vertice di percorsi ancora da mappare. Non c'è un manuale di istruzioni. Il passato non illumina il futuro. Dobbiamo cogliere l'attimo.
Carlos Sevilla Alonso membro della redazione VIENTO SUR
1 commento:
Web trattato sul #spanishrevolution (analisi, dichiarazioni, supporti, le chiamate, campeggi e manifestazioni in diverse città, diffusa in Europa, la critica e la Contra). Vedi:
http://aims.selfip.org/spanish_revolution.htm
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