La componente del Prc, Essere Comunisti, convoca
un incontro delle varie forze della sinistra radicale, da Sel a Sinistra
Critica. Una discussione per precisare convergenze e divergenze
Giacomo Russo Spena
(da Il Riformista)
Così l’idea di confederazione della “sinistra alternativa” servirebbe per controbilanciare il peso di Casini, Fini e Rutelli e spostare a sinistra il baricentro della coalizione col Pd. In tutto questo però l’alleanza di centrosinistra non è assolutamente dara per scontata: «Dipende dal programma», dicono dal palco quelli di Rifondazione. La proposta di Essere Comunisti, che poi è anche quella del segretario Paolo Ferrero, stenta a decollare per la contrarietà degli altri soggetti che al massimo sono interessati a collaborare su vertenze specifiche. Ad esempio i referendum sul 12 e 13 giugno o la battaglia della Fiom contro il marchionnismo. Franco Giordano di Sel spiega come sui contenuti ci possa essere convergenza, ma è diverso il progetto politico. In effetti, sembra evidente come a Vendola interessi relazionarsi direttamente col Pd – lanciando su di esso un’Opa – e puntare tutto sulle primarie per l’auspicato “big bang”. L’alleanza coi “comunisti” non interessa. Non a caso già in passato Ferrero ha inviato due videomessaggi al presidente della Puglia, chiedendo «unità». Da Bari ancora nessuna risposta. Stesso discorso per l’Idv, che vede nella Federazione della Sinistra un possibile interlocutore (caso Napoli), ma non certo un “compagno di merende”. E Sinistra Critica? Totalmente dall’altra parte della barricata: mai nel centrosinistra col Pd, solo l’alternativa. Nel frattempo i Verdi marciano verso una costituente ecologista, modello Cohn-Bendit. Malgrado le divergenze Grassi si ritiene alla fine soddisfatto: «Era impensabile fino a qualche tempo pensare di vederci insieme in una sala, invece ora lo facciamo e organizziamo campagne comuni e condivise». Ma da qui alla confederazione della sinistra alternativa ce ne passa.
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