MARTA FORTUNATO
Beit Sahour (Cisgiordania), 25 novembre 2011, Nena News – “E’ l’inizio di una nuova partnership palestinese”. Con queste parole il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il capo dell’ufficio politico di Hamas Khaled Meshaal hanno definito i risultati dell’incontro di ieri al Cairo. Ma nella realtà non è stato preso nessun accordo sul governo di unità nazionale e non è stata stabilita nessuna data precisa per le elezioni.

I due leader non si incontravano da più di sei mesi, da quando Fatah ed Hamas avevano firmato l’accordo di riconciliazione che avrebbe dovuto porre fine alle divisioni politiche tra i due movimenti. Tuttavia, per mancanza di consenso sul nome del primo ministro che avrebbe dovuto guidare il nuovo governo di transizione, l’accordo non è mai stato applicato, e il potere di Fatah è rimasto confinato nella Cisgiordania mentre Hamas ha mantenuto il controllo sulla Striscia di Gaza.

Nelle ultime settimane tuttavia l’accordo sembrava più vicino, dopo la decisione di Salam Fayyad di farsi da parte .
Il tanto atteso meeting di ieri avrebbe dovuto sciogliere le questioni più spinose, il nome del capo del nuovo esecutivo e la data delle elezioni. Tuttavia sembra che i due leader si siano bloccati proprio di fronte a questi ostacoli, nonostante le promettenti dichiarazioni ufficiali rilasciate alla fine dell’incontro.
“Assicuriamo al nostro popolo e al mondo arabo ed islamico che abbiamo aperto una nuova pagina per quanto riguarda la nostra partnership” ha affermato Khaled Meshaal subito dopo il meeting. Gli hanno fatto eco le dichiarazioni di Mahmoud Abbas: “Ora non ci sono più differenze tra noi”. E ha aggiunto: “Abbiamo parlato di tutti i dettagli della riconciliazione. Vedrete tutto questo nei prossimi giorni”.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dal funzionario di Fatah Azzam al-Ahmad e dal delegato di Hamas Izzat al-Rishq in una conferenza tenutasi subito dopo il meeting, i due leader hanno trovato un accordo per quanto riguarda il rilascio dei prigionieri politici, la creazione di un ambiente favorevole alle elezioni e la promozione della resistenza popolare contro l’occupazione e le colonie israeliane. Le due parti hanno anche annunciato che le elezioni avverranno “secondo i tempi stabiliti” ma non è stata fornita nessuna data precisa. E’ stato stabilito un nuovo incontro tra i due leader che avrà luogo al Cairo il 15 dicembre, durante il quale dovrebbe essere annunciata la data precisa delle elezioni.
La questione più importante che sembra non abbia trovato soluzione durante il meeting di ieri è il nome del nuovo primo ministro che avrà il ruolo di guidare il governo ad interim fino a quando non verranno indette le elezioni.
Secondo la versione on-line del quotidiano egiziano al-Ahram il favorito è Mohammed Mustafa, direttore del Palestinian Investment Fund e consulente di Abbas. Mustafa ha un background molto simile a quello di Fayyad – gradito all’Europa e all’America: esperienza in compagnie internazionali e lavoro in istituzioni negli Stati Uniti, in Kuwait e in Palestina.
Ora è necessario capire se Fatah ed Hamas riusciranno ad arrivare ad un accordo comune sulla persona che verrà incaricata di guidare il nuovo esecutivo dopo che Fayyad ha deciso di farsi da parte oppure se la posizione di forza di cui gode Hamas dopo lo scambio di prigionieri e dopo il fallimento di Abu Mazen al Consiglio di sicurezza dell’ONU possa far naufragare nuovamente un accordo reale tra le due parti. Nena News