L'unica certezza è rappresentata dal conto che progressivamente le classi subalterne stanno pagando per difendere un sistema a loro sempre più estraneo. Siamo d'accordo con Tonino Perna quando scrive che da qui se ne esce con una svolta radicale, che rimetta in discussione cosa, come e per chi produrre, senza l'illusione di patti tra produttori, senza possibilità di uscirne tutti insieme appassionatamente. Il punto di partenza è la messa in discussione della legittimità del debito e quindi della necessità di pagarlo. La politica di sinistra però non sembra ancora essersene accorta. Anzi il rischio è che dopo Berlusconi arrivino le tanto attese riforme strutturali.
giovedì 6 ottobre 2011
Crisi, una svolta radicale per uscirne
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crisi economica
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