Roma, 31 ottobre 2011, Nena News – La conferenza generale dell’Unesco con ogni probabilità voterà oggi a favore dell’accoglimento dello Stato di Palestina come suo membro a pieno titolo. Un successo diplomatico per i palestinesi che, contro l’opposizione di Stati Uniti e Israele, hanno scelto l’organizzazione culturale dell’Onu come teatro del secondo round per la campagna per ottenere dalle Nazioni Unite il pieno riconoscimento come Stato.
Lo scorso 5 ottobre il Consiglio esecutivo dell’Unesco ha approvato con 40 voti favorevoli su 58 una raccomandazione (giunta dai Paesi arabi) per attribuire alla Palestina lo statuto di stato membro visto che al momento è coinvolta solo con lo status di osservatore. Solo quattro Paesi votarono contro, tra cui gli Stati Uniti, mentre 14 furono quelli che scelsero l’astensione, tra cui l’Italia. I palestinesi oggi avranno bisogno dei 2/3 dei voti dell’Assemblea Generale per vedersi riconoscere il pieno ingresso nell’Unesco. La dura opposizione di Stati Uniti e Israele all’iniziativa palestinese non va inquadrata solo sul piano diplomatico e della battaglia in corso al Palazzo di Vetro per l’accettazione della Palestina come Stato membro dell’Onu. Il passo mosso dall’Unesco qualche settimana fa di fatto rappresenta una risposta alla decisione unilaterale del governo Netanyahu di dichiarare, un anno fa, «monumenti del patrimonio storico israeliano» due siti - la Grotta dei Patriarchi di Hebron e la Tomba di Rachele di Betlemme – che si trovano entrambi nella Cisgiordania occupata. Un passo criticato anche da una parte della comunità internazionale.