Sono
pochi e sulla difensiva. I sostenitori del “no” al referendum
sull’acqua si ritrovano a Roma, nel minuscolo auditorium sotto l’Ara
Pacis, per difendere le proprie ragioni. Padrone di casa il giornalista
e organizzatore di eventi Enrico Cisnetto, che inserisce la campagna
anti-referendaria nella cornice di Roma Incontra (una manifestazione
patrocinata dal Comune e dal sindaco Gianni Alemanno). Sale sul palco e
denuncia “insulti o comunque atteggiamenti verbalmente violenti”. La
linea Cisnetto è chiara: di referendum in Italia ce ne sono stati
tanti, con il quorum pochi, quindi meglio non andare a votare che
votare no. La pensa diversamente l’ex sindaco di Torino Sergio
Chiamparino, “potrei votare due no sull’acqua”, perché, spiega, se si
elimina la remunerazione del capitale investito ci saranno meno
investimenti sulle reti e cancellare l’obbligo di fare gare consentirà
comunque ai Comuni che ne hanno bisogno di farle. Raffaele Bonanni,
leader della Cisl, invece tifa per il flop perché “io non credo
nell’istituto referendario”, Ci sono pure soggetti direttamente
coinvolti, come l’amministratore delegato dell’Acea Marco Staderini.
Omaggio ai partecipanti: un libro sul valore dell’acqua con prefazione
di Matteo Renzi. Ma il pubblico è fatto soltanto da giornalisti e staff
dell’evento.
Articolo tratto da Il Fatto Quotidiano, 07 giugno 2011,
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