Le forze armate di Tel Aviv hanno fatto irruzione all’alba nel campo profughi di Qalandya. I soldati hanno aperto il fuoco indiscriminatamente dopo il lancio di pietre. A restare a terra due giovani palestinesi, colpiti alla testa e allo stomaco.
Beit Sahour (Cisgiordania), 1 agosto 2011, Nena News (nella foto, uno
dei due giovani uccisi dall’IDF. Fonte Ma’an News) – Due giovani
palestinesi sono stati uccisi questa mattina nel campo profughi di
Qalandya, vicino Ramallah in Cisgiordania. Ad ammazzarli sono state le
forze armate israeliane, entrate nel campo nel tentativo di arrestare
alcuni giovani residenti.
Gli scontri sono scoppiati dopo il raid israeliano contro alcune case
del campo e durato per ore: all’alba i soldati sono penetrati nelle
abitazioni e le hanno perquisite e vandalizzate. Subito, sono esplosi
gli scontri tra i palestinesi residenti e l’esercito. I soldati hanno
aperto il fuoco indiscriminatamente e hanno colpito i due giovani,
uccidendoli.
A restare a terra un giovane di soli 22 anni, Mutasin Issa Udwan,
colpito alla testa da un proiettile. Il ragazzo è morto all’istante. Ali
Khalifa, l’altro giovane ucciso, è stato centrato allo stomaco ed è
morto all’ospedale di Ramallah. Un terzo giovane, Maamoon Awwas, è stato
ferito alla schiena. L’esercito israeliano ha infine arrestato due
ragazzi, Wajih Ayman Al-Khatib e Anas Manasrah.
Immediata la reazione della’Autorità Palestinese che ha condannato
duramente gli omicidi a Qalandya. Il portavoce dell’AP, Nabil Abu
Rudeina, ha definito il raid come un tentativo da parte del governo di
Tel Aviv di esasperare la situazione in vista di settembre e della
domanda di riconoscimento dell’indipendenza dello Stato palestinese
all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Un portavoce delle forze di sicurezza ha detto all’agenzia
palestinese Ma’an News che l’operazione ha seguito le normali procedure
di arresto: i soldati hanno aperto il fuoco dopo che cinque di loro sono
stati colpiti con delle pietre. Sassi contro proiettili, gli ennesimi
martiri. Nena News.
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