Il calendario dell'autunno è già fissato: sciopero generale e movimenti "viola". Con l'occhio rivolto agli "indignadoso" e alla possibilità di una mobilitazione generale
Salvatore Cannavò
Il calendario dell'autunno inizia a infittirsi e a descrivere un percorso di mobilitazione contro la manovra economica, e contro il governo Berlusconi, che al di là della linearità delle date presenta moventi e progetti diversi. Un ruolo centrale lo ha assunto di nuovo la Cgil che si appresta a realizzare uno degli scioperi "più duri" degli ultimi anni solo dopo aver costruito l'unità sociale con Cisl, Uil e...Confindustria sia con l'accordo del 28 giugno che con il documento comune sulla crisi. La scena della conferenza stampa tenuta dalle "parti sociali" a palazzo Chigi in cui Emma Marcegaglia ha parlato a nome di tutti, anche di Susanna Camusso, risuona ancora nelle orecchie del mondo cigiellino e mostra quale errore di valutazione il segretario generale, e il gruppo dirigente che lo sostiene, abbia compiuto nell'ultima fase.
Sullo sfondo c'è una data che ormai rimbalza tra una riunione e un sito internet, tra Facebook e Twitter: il 15 ottobre, giornata dell'indignazione europea promossa dai movimenti spagnoli. Per quel sabato si prepara una grande manifestazione a Roma - esattamente un anno dopo la manifestazione della Fiom del 2010 che invase la capitale. Sarà una manifestazione contro il governo, contro i sacrifici, per una politica economica diversa. L'autunno dirà se sarà anche una manifestazione costituente di una nuova stagione politica.
Nessun commento:
Posta un commento