lunedì 14 maggio 2012


Landini torna al Lingotto


Affollata presentazione di "Lavoro vivo" al Salone del libro di Torino, dove una volta c'erano gli stabilimenti Fiat. Il segretario Fiom agli scrittori (presenti Ciarallo, Ferracuti, Fois e Vaggi): "continuiamo questo lavoro per un linguaggio comune". Prossimo appuntamento il 20 maggio a Firenze
checchino antonini
Tutto esaurito alla presentazione di “Lavoro vivo" delle Edizioni Alegre al Salone del Libro di Torino. C'erano più di cento persone ad ascoltare il dibattito tra alcuni degli autori della raccolta di racconti e il leader della Fiom, Maurizio Landini, che s'è concluso con “L'amaro ricordo di un'assenza", il racconto di Stefano Tassinari letto da Marco Baliani.
Il libro nasce proprio dall'incontro tra il sindacalista e lo scrittore bolognese scomparso martedì scorso. Landini e Tassinari s'erano conosciuti da poco: c'era uno sciopero di tute blu e il Tas salì sul palco per parlare a decine di migliaia di operai. Il leader sindacale fu colpito dal modo con cui lo scrittore riusciva a dialogare con le migliaia di operai in piazza Maggiore. Ed è così che maturò l'idea finora inedita per il sindacato di «assumersi una responsabilità linguistica», ha spiegato un altro degli autori presenti, Marcello Fois, richiamando al confronto tra linguaggi che il libro ha consentito e che un sindacato potrà utilizzare per comprendere la «lingua che si parla fuori dalla propria sede». Anche gli altri autori intervenuti hanno testimoniato lo sforzo di sottrarre il «dibattito sul lavoro alle ragioni contabili», come ha spiegato Massimo Vaggi che, prima di essere scrittore, è l'avvocato della Fiom, oppure come hanno raccontato Beppe Ciarallo e Angelo Ferracuti. Il primo ha voluto indagare il vortice del licenziamento con gli occhi di un bambino, il secondo - autore di reportage sul lavoro per Diario e il manifesto - ha ricordato la vicenda di Guerriero Rossi, nome “volponiano" dell'operaio che ha sfidato Della Valle, il suo padrone.
«Spero non sia un episodio questa nostra collaborazione, venite a leggerci questi racconti a Firenze», ha ripreso Landini invitando gli autori il 20 maggio all'assemblea nazionale dei metalmeccanici e dei movimenti nell'anniversario dello Statuto dei lavoratori. La letteratura, secondo il segretario Fiom, può essere uno degli strumenti con cui il sindacato può provare a rompere la propria solitudine ma servono scrittori capaci di «una scelta di campo, che credano ad un'altra idea di società».

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