martedì 11 settembre 2012

Hollande? Sembra Schroeder


Il giudizio è di un commentatore privilegiato, il Financial Times Deutschland, che ricorda come le riforme del neo-presidente francese siano simili all'Agenda inaugurata dal cancellerie socialdemocratico negli anni 2000
Articolo tratto da Presseurope
“Permetteteci di presentarvi Gerhard II”, annuncia il Financial Times Deutschland. Secondo il quotidiano economico tedesco il piano di austerity e riforme sociali entro il 2014 proposto dal presidente francese ricorda l’“Agenda 2010” lanciata nel 2003 dall’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder. “Hollande aspira a essere Schröder”, riassume il quotidiano in prima pagina.

Secondo il francese Le Echos il paragone è molto lusinghiero per il nuovo presidente:

Paragonare l’improvvisata agenda 2014 del presidente francese all’Agenda 2010 portata a termine – e con quale successo! – da Schröder è una gentile approssimazione. […] Lanciata nel 2003 con un deficit pubblico al 3,7 per cento, l’Agenda 2010 faceva parte di un'accurata strategia di crescita a lungo termine. Tipicamente tedesca, puntava su una riforma strutturale dell’economia e della società per superare uno shock che poteva anche essere solo congiunturale. […] Non era austerity fine a sé stessa, ma austerity per la competitività. Niente di tutto ciò emerge dal discorso di François Hollande.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung, salutando il “presidente che riconcilia”, sottolinea che l’eccezione francese è ormai superata:

È urgente che il presidente francese spieghi ai suoi compatrioti perché la Francia non può essere un’eccezione nell’eurozona e perché deve piegarsi a regole di bilancio più strette. Non basta riprendere la parola “agenda” usata da Schröder per diventare un riformatore socialdemocratico. Finora Hollande fa pensare più che altro a Clémenceau, che prendeva in giro 'la Francia, un paese estremamente fertile: piantiamo funzionari e dappertutto crescono imposte'. 
Il Financial Times Deutschland ricorda che la parola “agenda” implica più di un piano di riforme e richiede una certa tenacia politica: “Hollande [deve] buttarsi – come all’epoca fece il cancelliere – a rischio di scontentare gli elettori”.

Anche Le Monde avverte che per riformare serve coraggio:
Schröder ha imposto al suo paese misure impopolari. Ha deciso autonomamente e ne ha pagato il prezzo politico. Tre anni dopo il lancio della sua agenda è stato punito alle elezioni [vinte da Angela Merkel].
Il quotidiano francese conclude con un avvertimento:

Perché la Francia ritrovi competitività servono riforme profonde. [Hollande] le ha delineate, e tocca a lui metterle in atto. Con fermezza. Ma non tutti possono essere Schröder.

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