lunedì 16 aprile 2012

Lo sciopero generale precario di Occupy


Verso l'appuntamento del 1 maggio negli Stati Uniti nascono collettivi che uniscono tipologie diverse di lavoratori interessate a convogliare nell'appuntamento della May Day
Natasha Lennard
Delle tante domande che il movimento Occupy si pone prima dello sciopero generale del 1 maggio, la più importante potrebbe essere quella di capire chi esattamente dovrà scioperare. In parte anche per le restrittive leggi antisciopero degli Stati Uniti, le organizzazioni sindacali non appoggiano questa azione. E molti dei contestatori da cui Occupy ha tratto la propria energia sono sotto-occupati o disoccupati, le principali vittime della crisi, gente che non è nella migliore condizione per rifiutare il lavoro.
In questo contesto nasce l'Assemblea dei lavoratori precari e dei servizi. Questi gruppi sono venuti fuori nel paese per cercare di tessere legami tra lavoratori non organizzati con impieghi precari. Nell'ultimo mese, il primo di questi incontri a New York ha riunito circa 60 persone in un miscuglio di professioni - scrittori, supplenti, baristi, dogwalkers, sex workers, designer. Nonostante provenienze così disparate, i convenuti hanno discusso la sola cosa che condividono: una situazione di salari precari. E' stata più che un'occasione per condividere le proprie paure. Si è trattato invece, di organizzare una piattaforma per "assumere azioni come lo sciopero generale del May Day".

Quello che questo appuntamento e altri simili suggerisce è che Occupy sta assumendo verso lo sciopero generale un approccio diverso da quello che ci si potrebbe aspettare - un appuntamento appropriato per i lavoratori precari, non sindacalizzati e collocati soprattutto nei servizi. In occasione dell'Assemblea dei lavoratori precari e dei servizi di Oakland, agli inizi di marzo, gli organizzatori scrissero: "Per molti giorni, il nostro lavoro è definito dalla sua precarietà. Siamo privi di sicurezza sul lavoro, lavoriamo per salari ridicoli e non abbiamo assistenza sanitaria o possibilità di avanzamento".
(…)

Alcuni si domandano, però, se questi nuovi gruppi siano capaci di arrivare a uno sciopero generale senza il sostegno del lavoro organizzato. Senza il sostegno sindacale, sostengono alcuni, i lavoratori non avranno la forza di abbandonare il lavoro e scendere in piazza (…) E' una questione discutibile: nessuno pensa che la May Day a New York posse assomigliare allo sciopero generale del 1946, ad esempio, o ad altri eventi contemporanei come lo sciopero in Spagna dove potenti sindacati hanno portato 3 milioni di persone nelle strade. (…) In ogni caso, la questione riguarda la specifica capacità di differenti tipologie di lavoratori precari che potrebbero essere interessati a coinvolgersi nella May Day (…)
Tutte queste domande rimandano alla tradizionale nozione di sciopero (astensione dal lavoro come pressione sul datore di lavoro) o dello stesso sciopero generale (in cui la maggioranza dei lavoratori di un paese o una regione lasciano il lavoro in solidarietà gli uni con gli altri). Gli organizzatori di Occupy, in effetti, stanno pianificando una tipologia di sciopero generale molto diversa. L'appello include uno sciopero dei consumatori ("No shopping! No Banking!"), sciopero del debito degli studenti, della scuola, una sciopero dei "dati" (lascia a casa lo smartphone), giorni di lavoro "lento" e, naturalmente, l'appello a scendere in piazza. L'idea è che, data la varietà e la vulnerabilità delle situazioni lavorative, non c'è un solo modo valido per tutti di scioperare ma lo sciopero avrà bisogno di diversi elementi se vuole divenire generale (…)
traduzione imq

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