sabato 14 aprile 2012

"Esodati", la piazza c'è


Grande partecipazione alla manifestazione, settoriale, indetta da Cgil, Cisl e Uil. I tre sindacati lanciano toni duri contro il governo e si preparano a una mobilitazione nel mese di maggio
Sa. Can.
Nemmeno il governo Berlusconi era riuscito a compattare così bene i tre principali sindacati e a farli utilizzare slogan nettamente antigovernativi come le misure del ministro Fornero sui lavoratori “esodati”. Oggi a Roma sono scese diverse migliaia di persone, almeno tre volte quelle preventivate dagli organizzatori non solo per esigere una soluzione per quei lavoratori rimasti senza pensione e senza stipendio in seguito alle nuove norme previdenziali ma anche per esprimere una indignazione rabbiosa. Una partecipazione rilevante, segno di una disponibilità alla mobilitazione e alla protesta che travalica le stesse volontà di Cgil, Cisl e Uil che, come spesso accade, tirano il freno della mobilitazione. L'appuntamento era in piazza della Repubblica alle 10 ma alle 10,30 piazza Santi Apostoli era già piena. Le circa 10 mila persone che hanno sfilato sotto la pioggia non sono riuscite a entrare in piazza e sono rimaste in larga parte fuori. Ovviamente a riempire il corteo sono stati soprattutto gli "esodati", cioè i lavoratori rimasti senza stipendio e pensione, particolarmente imbufaliti per i numeri diffusi dal governo alla vigilia della manifestazione (vedi articolo qui) . Ma si sono visti anche pensionati e cassa integrati, lavoratori in mobilità o a rischio del posto di lavoro come quelli sardi. Si è vista anche una Sabina Guzzanti fare la parodia a Emma Marcegaglia e fare l'elogio della flessibilità. Insomma, tutti segnali di un appuntamento più ampio della semplice vertenza settoriale con la presenza della sinistra Cgil a difesa dell'articolo 18. La disponibilità a manifestare è più ampia dell'offerta promessa da Cgil, Cisl e Uil che in ogni caso hanno fatto una prova di unità e hanno costruito le basi per una manifestazione unitaria sulle tasse e la crescita che probabilmente si terrà a maggio. Manifestazione che potrebbe sostituire lo sciopero programmato dalla Cgil e in cui la questione dell'articolo 18 non avrebbe più cittadinanza (ieri non se n'è parlato affatto). I tre sindacati, infatti, hanno deciso di ingaggiare una sfida con il governo a base di ricette economiche complessive e considerano, con la parziale eccezione della Cgil, chiusa la partita sul mercato del lavoro. Soprattutto dopo l'annuncio delle modifiche richieste da Confindustria e che Bonanni considera "irresponsabili".
Per il governo la manifestazione degli "esodati" dovrebbe essere un campanello di allarme perché segnala, sul campo, l'incrinatura di consenso che si registra nei sondaggi. Per Cgil, Cisl e Uil la prova che la piazza è disponibile. Il problema è che farne di tanta disponibilità

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