giovedì 19 gennaio 2012

MOZIONE FINALE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DEL 14- 15 GENNAIO


Il Coordinamento nazionale di Sinistra Critica riafferma il giudizio sulla fase politica già assunto.

I provvedimenti votati dal governo Monti-Napolitano e quelli in preparazione confermano l'estrema pericolosità politica e sociale dello stesso governo: sul piano sociale per le conseguenze delle sue politiche (pensioni, attacco ai diritti, riduzione del potere d'acquisto, licenziamenti, privatizzazioni ecc....) e sul piano politico per l'attacco alla democrazia (tradendo il voto referendario del 12 giugno, progettando la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e la riduzione dei controlli e la facilitazione degli appalti per le grandi opere...).
È la natura stessa del governo Monti-Napolitano a rappresentare un pericolo perché questo esecutivo non vuole e non potrà essere una semplice - per quanto dannosa - parentesi, ma condizionerà il quadro politico e il tessuto politico e sociale del paese negli anni a venire.
Le politiche e la natura stessa del governo Monti-Napolitano non sono un episodio solamente italiano - ma sono in linea con la tendenza che attraversa tutti i paesi dell'Unione Europea, che a loro volta rimanda a un processo di ridisegno delle relazioni e della divisione dei poteri a livello globale.
Di fronte alla globalità dell'attacco alle condizioni di vita e alla partecipazione politica e sociale si sono manifestati in moltissimi paesi fenomeni di mobilitazione sociale, politicizzazione e radicalizzazione - sfociati nelle proteste dei vari «indignados», nelle rivolte/rivoluzioni arabe e nelle esperienze «Occupy» che hanno messo al centro la questione della democrazia, della partecipazione e della trasformazione di un'economia che oggi serve «l'1%» della società contro le vite del 99%.
La risposta a queste mobilitazioni è ovunque la chiusura e spesso la repressione aperta - mentre a livello globale si gioca la partita dell'egemonia politico-economica.
Una partita che non esclude l'uso della forza militare e che potrebbe portare a nuove avventure militari - in particolare nella regione mediorientale - di cui dobbiamo avere coscienza e capacità di mobilitazione.
In questa direzione aderiamo e sosteniamo l'appello “Basta con la repressione in Egitto e in Siria, libertà per i popoli arabi contro ogni intervento militare straniero diretto e indiretto nella regione”.
Di fronte a questo quadro politico e alle scelte del governo, rimane urgente e centrale la costruzione di un fronte ampio di opposizione politica e sociale che non sia semplicemente la riunione delle forze politiche che non appoggiano il governo, ma che abbia un forte carattere sociale e sia in grado di mobilitare e suscitare conflitto e opposizione di massa alle politiche del governo.
Un fronte ampio che nei prossimi mesi sappia costruire iniziative visibili ed efficaci per rilanciare e allargare la mobilitazione, provando a dare un quadro di ricomposizione alle lotte di resistenza di lavoratrici e lavoratori (che non mancano) e degli altri settori colpiti dalla crisi e dalla sua gestione capitalista.
La campagna per un audit dei cittadini sul debito pubblico è un'importante contributo a questo allargamento, sia dal punto di vista del contenuto (la contestazione dell’ineluttabilità del pagamento del debito) che da quello dei settori potenzialmente coinvolgibili.
Il comportamento delle principali forze politiche, sociali e sindacali che non appoggiano apertamente il governo Monti è però fortemente contraddittorio e non sembra oggi andare nella direzione di un fronte ampio e capace di costruire uno spazio pubblico. In questo senso anche la manifestazione indetta dalla Fiom per l'11 febbraio non si pone apertamente in opposizione al governo e per questo mantiene forti limiti che vogliamo sfidare fino in fondo: quella manifestazione a nostro avviso deve assumere una caratteristica diversa, più aperta, capace di portare nelle strade la qualità sociale e la forza che il 15 ottobre non ha potuto esprimere, diventando quindi un appuntamento importante dell'opposizione politica e sociale al governo.
Ribadiamo la centralità della campagna per «rivoltare il debito», impegnando tutti i circoli nella partecipazione e nella riuscita della campagna RiD contribuendo alla formazione dei collettivi RiD e della costruzione di un audit cittadino sul debito pubblico.
Continueremo a lavorare nel Comitato No Debito nazionale e nei comitati locali esistenti con la preoccupazione di dare vita ad iniziative utili per lo sviluppo del conflitto sociale e dell'opposizione al Governo Monti.
Sinistra Critica esprima la propria piena solidarietà alla Fiom e ai sindacati di base - e a lavoratrici e lavoratori che hanno liberamente scelto di organizzarsi in tali sindacati - arrogantemente e illegittimamente espulsi dalle fabbriche del gruppo Fiat; siamo insieme ai lavoratori della FinCantieri e degli appalti che rischiano il loro posto di lavoro e partecipiamo alla loro lotta; siamo vicini e sosteniamo la lotta che i lavoratori ex-Wagon Lits stanno conducendo in diverse città.
In questo quadro Sinistra Critica si impegna in una calendario di iniziative che riteniamo utili:
* il 20 gennaio partecipa alle iniziative di contestazione al vertice Monti-Merkel-Sarkozy, con studenti/studentesse, il Comitato NoDebito e altre forze di opposizione;
* il 21 gennaio l'organizzazione di iniziative locali nel quadro della giornata «No Debito»;
* sosteniamo lo sciopero generale indetto da Usb e altri sindacati di base per il 27 gennaio - pur con tutti i suoi limiti e nella prospettiva di un necessario sciopero generale contro il governo;
* l'11 febbraio parteciperemo alla manifestazione indetta dalla Fiom, facendo appello a tutte le forze politiche e sociali perché possa davvero diventare un appuntamento di aperta opposizione alle politiche e alla natura del governo Monti-Napolitano;
* guardiamo con interesse alla proposta di una manifestazione «Occupiamo Piazza Affari» a Milano il 10 marzo proposta dal Comitato No Debito: una manifestazione della quale vanno verificate le condizioni politiche e sociali locali (e delle regioni più vicine) attraverso un processo trasparente di discussione con i soggetti milanesi (in particolare le esperienze di lotta oggi in corso) che dovranno necessariamente essere la spina dorsale della mobilitazione;
* contro il tradimento della volontà popolare, SC si impegna a rilanciare l'iniziativa dei comitati per la difesa dell'acqua pubblica e la campagna di «obbedienza civile». Allo stesso modo sosterremo i prossimi appuntamenti di mobilitazione contro la Tav in val di Susa;
* sosteniamo e rilanciamo l'appello contro la repressione in Siria ed Egitto e contro la guerra attraverso iniziative di dibattito e approfondimento a livello locale e ogni possibile iniziativa di mobilitazione contro la guerra e a sostegno delle mobilitazioni popolari e delle rivoluzioni arabe.

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