giovedì 26 gennaio 2012

Come ti colpisco un movimento


Circa 25 arresti e perquisizioni in tutta Italia per gli scontri al cantiere Tav di Chiomonte dello scorso luglio. I No Tav: "Vogliono farci passare per estremisti per affondarci"
Un'operazione di polizia è scattata all'alba in tutta Italia per l'esecuzione di oltre 30 ordinanze di custodia cautelare in relazione agli incidenti avvenuti lo scorso 3 luglio in Val Susa contro la linea ferroviaria Tav Torino-Lione. I reati contestati sono lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli incidenti al cantiere della Tav di Chiomonte (Torino). Le ordinanze sono state emesse dal Gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del Procuratore aggiunto Andrea Beconi, nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Questura del capoluogo piemontese. La notifiche delle ordinanze è in corso in varie città italiane, da Palermo a Trento; il maggior numero di provvedimenti riguarda persone residenti in Piemonte.
Fra le decine di arresti nell'operazione della Polizia contro il movimento No Tav, alcuni riguardano frequentatori del Centro sociale torinese Askatasuna e di «case occupate» a Milano. Un ordine di custodia è stato emesso anche per un militante No Tav attivista di un comitato di Bussoleno, in Val Susa. (ANSA).
L'operazione si è estesa in 15 province. Oltre che nel capoluogo piemontese, l'operazione riguarda le province di Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma e Modena. La Polizia sta notificando 25 provvedimenti di custodia cautelare in carcere, 15 misure di obbligo di dimora, un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari e una misura di divieto di dimora nella provincia di Torino.
Tra le perquisizioni anche quella in casa del consigliere comunale di un paese della Valle di Susa, Villarfocchiardo, Guido Fissore.
Secondo le fonti dell'Ansa la Procura di Torino non ha contestato reati associativi, ma solo singoli episodi.
Netta la replica di uno dei leader del movimento, Alberto Perino: "Il movimento No Tav è stato colpito perchè è diventato il faro della protesta e colpendolo pesantemente con questi arresti si è voluto dare un messaggio a tutti gli altri movimenti che alzano la testa per difendere i loro diritti. L'altra ragione per cui si è voluto colpire il movimento No Tav - ha aggiunto Perino - è farlo passare non per un movimento popolare ma per un gruppo infiltrato e gestito dall'ala antagonista italiana. Non a caso, gli arrestati valsusini sono soltanto due, un barbiere e un consigliere comunale. Vogliono far passare - ha concluso - il messaggio che il nostro movimento non è radicato sul territorio, ma avulso e infiltrato"
Per il momento diversi attivisti hanno deciso di radunarsi a Villar Focchiardo mentre gli avvocati del "legal-team" del movimento No Tav - riferiscono gli stessi attivisti - sono già al lavoro per assistere alcuni degli arrestati.

Nessun commento: