lunedì 30 gennaio 2012

Belgio, uno sciopero davvero


Il paese è completamente paralizzato dallo sciopero generale indetto dopo 19 anni da tutti i sindacati. E oggi a Bruxelles ancora un vertice per affrontare la crisi europea
Il Belgio è oggi paralizzato dallo sciopero generale indetto - dopo 19 anni - dal fronte comune dei principali sindacati del Paese, contro le misure di austerità prese dal governo del premier socialista di origine italiana, Elio di Rupo, per ridurre il deficit di bilancio. E questo, nel giorno in cui i capi di stato e di governo si riuniscono a Bruxelles per tentare un accordo politico sul Patto di bilancio e inviare un segnale su crescita e occupazione. Nel Paese, e in particolare a Bruxelles, non circolano i mezzi pubblici, fermi anche metropolitana e treni e i giornali non sono stati distribuiti. Proprio i ferrovieri hanno incrociato le braccia già nella tarda serata di ieri, impedendo ai treni internazionali ad alta velocità, Eurostar e Thaliys, di collegare Bruxelles con Londra, Colonia, Amsterdam e Parigi. La situazione all'aeroporto di Zaventem (Bruxelles) appare al momento meno perturbata anche se si accumulano i ritardi. Bruxelles deve infatti assorbire il traffico dell'aeroporto di Charleroi, nel sud del Paese, dove non si registra invece nessuna attività. Per assicurare l'arrivo a Bruxelles dei capi di Stato e di governo dell'Ue, è stato attivato l'aeroporto militare di Beauvechain, situato a 40 km da Bruxelles, e che ha appena accolto la delegazione danese per il vertice Ue. I più colpiti dalla sciopero appaiono le grandi imprese multinazionali nel Nord del Paese. A Bruxelles, la circolazione è molto fluida, in quanto nei ministeri e nella pubblica amministrazione molti impiegati hanno preferito prendere un giorno di ferie oppure compensare con il telelavoro.

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