Intervista a Eric Toussaint, presidente del Cadtm, il comitato per l'annullamento del debito al terzo mondo che oggi opera molto attivamente anche in Europa
D. Qual è il livello di gravità di questa crisi?R. Altissimo. È chiaro che i commentatori, i governi e i media più diffusi, i direttori delle banche centrali, che hanno sostenuto che la situazione era sotto controllo, mentivano pleatealmente. Siamo più o meno nella situazione degli anni ’30: il crac c’era stato nell’ottobre del ’29, ma i crolli delle banche si produssero nel ’33, e tra il ’29 e il ’33 i dirigenti degli Stati Uniti assicuravano che tutto era sotto controllo. Siamo entrati in una crisi che durerà un decennio o due.
R. Tutto dipende dalle mobilitazioni sociali, che in Europa non hanno raggiunto il livello di quelle che ci sono state del dicembre 2001 in Argentina. Per non parlare degli Stati Uniti, dove non ci sono grandi raduni di massa, quanto un attivismo dell’estrema destra con i Tea Party. Ma mi sembra difficile pensare che negli Stati Uniti la popolazione possa accettare che venga affondato il neoliberismo: per questo bisogna capire come si sviluppò la crisi del ’30, quando le mobilitazioni giunsero tra il ’35 e il ’36.
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