martedì 2 aprile 2013

Social Forum, dichiarazione dell’assemblea sul debito riunita a Tunisi il 29 marzo 2013

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Considerato che il debito è stato, sin dal 15° secolo, lo strumento storico principale della colonizzazione per saccheggiare, dominare, sottomettere, umiliare e distruggere i popoli e le loro tradizioni;

Considerato che il debito del Sud del mondo è già stato rimborsato più volte e che rappresenta – al Sud come al Nord – un potente trasferimento di ricchezza dal lavoro verso il capitale;
Considerato che il debito è anche lo strumento essenziale dell’ingerenza straniera e dei poteri finanziari in collusione con le élite dominanti, che provocano una violazione della sovranità nazionale, l’impoverimento delle popolazioni e la brutale degradazione dei loro diritti economici e sociali;

Considerato che le multinazionali e i paesi industrializzati hanno provocato un’irreversibile sconvolgimento dell’equilibrio climatico e ambientale che rappresenta un vero e proprio debito ecologico nei confronti dei popoli, verso i quali hanno il dovere della riparazione;
Considerato che in tutto il mondo, i meccanismi del debito peggiorano in particolare la vita delle donne aggravando la loro indipendenza economica, che rappresenta un pilastro della loro emancipazione politica e sociale.
Noi, organizzazioni e movimenti sociali, ispirato dall’esempio del combattente Thomas Sankara (nella foto), lottiamo per la liberazione dei popoli dalla schiavitù del debito:
Affermiamo che i popoli arabi e maghrebini hanno riacceso la fiamma della lotta per riprendere in mano il proprio destino e affermare la volontà di emancipazione secondo propri standard per costruire una vita libera e degna;
Sosteniamo con forza e determinazione tutte le lotte esistenti al mondo per la liberazione dei popoli dalla schiavitù del debito;
Rifiutiamo le politiche di austerità applicate in tutto il mondo;
Supporta tutte le campagne di audit cittadino che si propongono di individuare e cancellare senza condizioni la parte odiosa e illegittima di tali debiti e chiediamo audit femministi (di genere) del debito che tengano conto del debito sociale di cui le donne sono creditrici;
Rifiutiamo qualsiasi conversione di debito che definiamo lavaggio del debito odioso e illegittimo;
Condanniamo con forza tutte le pressioni e i tentativi di impedire l’adozione di proposte legislative in materia di audit del debito in Tunisia come altrove.
Non abbiamo nulla, non dobbiamo pagare nulla!
Primi firmatari della dichiarazione (in ordine alfabetico):
  • ACET (Auditons les Créances Européennes envers la Tunisie)
  • CADTM International (Comitato per l’annullamento del debito del terzo mondo)
  • JUBILE SUD AMERIQUES
  • LATINDADD
  • Popular Campaign to Drop Egypt’s Debt
  • SUD BPCE

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