lunedì 27 maggio 2013

Cento di questi flop!


In un microscopico richiamo in prima pagina (“Scuole, il flop del referendum”), “La stampa” anticipa quello che spiegherà a pagina 9: il referendum a Bologna è fallito perché non avrebbe raggiunto il quorum. È una balla incredibile. Non c’era nessun quorum, era un referendum consultivo. Intanto il pessimo giornalista che ha scritto il pezzo, Andrea Malaguti, tra spiritosaggini varie riesce a non dare il dato dei si (59% contro 41%) alla proposta di togliere il finanziamento anticostituzionale alla scuola privata.
Stessa operazione fa “il Messaggero”, mentre “la Repubblica” e “il Corriere della sera” relegano direttamente nella pagine interne la notizia, naturalmente trasformata in “fallito il referendum”. Bravi, logico che ricorrano all’ipocrisia clericale per difendere una pretesa clericale.

Nessuno spiega come è stato difficile votare: il comune ha ridotto il numero di seggi, ottenendo il duplice effetto di far perdere nella città chi cercava il solito seggio, e di creare code lunghissime, perché i seggi avevano il triplo degli elettori abituali.
Inoltre una parte del non voto è legata al disorientamento (come al solito) della ex sinistra: il comune di Bologna e la regione Emilia Romagna, quando erano ancora “roccaforti rosse” (così si diceva, almeno) erano state le prime a finanziare le scuole private, cioè dei preti. Che tra l’altro, tranne rarissime eccezioni, finalizzate alla formazione dei futuri quadri dirigenti, non sono affatto “di qualità”, e non sono davvero paritarie: spesso pagano malissimo i docenti, ovviamente demotivati. Alla faccia della costituzione che dice esplicitamente che possono esserci scuole non statali, ma “senza oneri per lo Stato”.
La giunta, sindaco in testa, oltre che con il boicottaggio organizzativo, si è spesa con dichiarazioni assolutamente ideologiche a denunciare la “scelta ideologica” dei promotori del referendum, e uno dei numi tutelari del centro sinistra bolognese, Romano Prodi, ha fatto altrettanto.
Il referendum non otterrà niente, ma solo perché… lorsignori fanno sempre così, vedi che hanno fatto di fronte ai referendum sull’acqua pubblica. Ma ha portato alla luce che il regalo ai preti e alle loro scuole è stato fatto alla faccia dello stesso elettorato del PCI-PDS-DS-PD. Poi si lamentano per la crescita della cosiddetta “antipolitica”, cioè del disgusto dei cittadini verso l’insieme del ceto politico…
(a.m. 27/5/13)

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