mercoledì 12 dicembre 2012

Ma se i conti del Comune di Fossano sono stati salvati da Alpiacque allora...


La notizia, data ad ottobre da alcuni periodici locali, fa riflettere il Comitato Cuneese “Acqua Bene Comune”: “Gli altri comuni soci inconsapevoli filantropi del buco di bilancio?”

La notizia non è di questi giorni perché è apparsa su alcuni giornali di Fossano nello scorso mese di ottobre 2012: “I conti del Comune di Fossano salvati da Alpiacque”.
AlpiAcque è una società per azioni a capitale misto (pubblico 51% - privato 49%) che gestisce il Servizio Idrico Integrato in 17 comuni: Fossano, socio di maggioranza, detiene il 32,85%; Savigliano il 5%; Saluzzo il 3,7%; Marene il 3%; Racconigi, Cavallermaggiore e Cervere hanno l’ 1% ciascuno e i rimanenti Genola, Salmour, Villanova Solaro, Moretta, Monasterolo, Cardè, Piozzo, Verzuolo, Trinità e Sant’Albano Stura hanno quote inferiori all’1%.
A settembre il comune di Fossano scopre di avere un buco di bilancio di 955mila euro sulla parte corrente e il 27/09/12 delibera di ricorrere al fondo di riserva di AlpiAcque con un prelievo di 320mila €, poi ridotto a 270mila, per ripianarlo.
Il fondo di riserva è essenzialmente costituito dai prelievi sulle tariffe pagate dagli utenti dei 17 comuni, che contribuiscono proporzionalmente in base al numero di abitanti. Fossano è il comune più grosso con 25mila abitanti circa mentre tutti gli altri 16 ne hanno circa 80mila, quindi buona parte del fondo è costituita dalle tariffe di questi ultimi.
Fossano però, essendo socio di maggioranza nella SPA per la parte pubblica, può accaparrarsi di una più che generosa fetta del fondo, trasformando tutti gli altri comuni in inconsapevoli filantropi del suo buco di bilancio. Questo perchè essendo la SpA un' azienda rispondente al diritto societario privato, i suoi utili sono di proprietà dei soci in ragione delle quote azionarie possedute.
Come Comitato Cuneese per l’Acqua Bene Comune crediamo che le SpA miste per la gestione del SII, non siano un modello di democrazia e la situazione di AlpiAcque lo conferma. La soluzione è quella di costituire delle Aziende Speciali Consortili di diritto pubblico, con proprietà distribuita in base alla popolazione, dove sia garantita la democratica partecipazione dei cittadini, fuori dalle regole del mercato e senza creare profitti ai gestori, secondo quanto espresso dal voto referendario del 12 e 13 giugno 2011.
Comitato Cuneese Acqua Bene Comune

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