giovedì 21 maggio 2009

SMASCHERIAMO L’IMBROGLIO:
BOICOTTIAMO I REFERENDUM!

Domenica 21 e lunedì 22 giugno avranno luogo i referendum abrogativi di disposizioni dei testi unici per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Sul referendum, finora, si è discusso molto dei costi e dei tempi e molto poco, invece, su cosa propone di concreto.
Chi sostiene questi referendum (Berlusconi & Franceschini in primis), fa di tutto per non fare chiarezza sulla questione, sostenendo solo che c'è la necessità di cambiare la legge elettorale.
La mancanza di chiarezza serve a mascherare l'imbroglio.

Il referendum popolare n° 1 è indicato come: “Elezione della Camera dei Deputati - Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste”.
Il n° 2 propone la stessa cosa al Senato.

Ovvero: il partito che ottiene più voti, che ha cioè la maggioranza relativa, riceve come "premio" la maggioranza assoluta del parlamento. È una proposta di legge di esplicita ispirazione totalitaria, peggiore perfino di quella fatta da Mussolini nel 1923. Quella legge, infatti, prevedeva che il partito più votato superasse almeno una soglia minima per usufruire del "premio". Questa proposta referendaria, invece, non prevede nessuna soglia!

È evidente che questa legge faciliterebbe l'ambizione di Berlusconi a governare senza aver bisogno del Parlamento, mentre per Franceschini, sull'onda del voto utile, significherebbe far fuori definitivamente qualsiasi formazione politica concorrente di opposizione.

All'unisono, diranno che la legge attuale è una porcata e deve essere sostituita. Parleranno quasi esclusivamente del terzo referendum che riguarda la scelta dei candidati, tacendo sui primi due. Diranno che il bipolarismo all'americana (o di tradizione anglosassone), diminuendo il numero dei partiti, favorisce la dinamicità della politica, da troppo tempo "rallentata" dagli interessi di parte delle piccole formazioni. Diranno altresì che si impegneranno a proporre in Parlamento, subito dopo i referendum, una nuova legge elettorale, più giusta e più condivisa. Sosterranno che andare a votare è far funzionare la democrazia.
Ma queste sono solo volgarissime bugie, perché la loro unica necessità è quella di sbarazzarsi, con la legittimità del consenso elettorale, di ogni avversario e di chiunque possa portare una voce contraria in Parlamento.

Le leggi in programma contro i lavoratori come la cancellazione dell’articolo 18, la licenziabilità dei dipendenti pubblici, il diritto di sciopero, l’abolizione dei contratti nazionali, gli ulteriori tagli alle pensioni, le complete privatizzazioni di scuola, sanità, previdenza hanno bisogno di un parlamento completamente asservito ai padroni e qualsiasi opposizione presente o futura deve essere neutralizzata.

Sinistra Critica fa appello a tutte le componenti di sinistra (politiche, sociali e sindacali) per una battaglia unitaria che impedisca che si raggiunga il quorum, in modo da inficiare i referendum del 21 e 22 giugno.

Non possiamo permettere che venga legittimato in Italia un regime totalitario!

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